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Salto con gli sci

Salto con gli sci, tutti i ritiri dalla passata stagione. Spicca, a sorpresa, Cene Prevc. Addio per tanti big tedeschi in declino

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La Coppa del Mondo di salto con gli sci comincerà già questo fine settimana da Wisla, in Polonia, dove andranno in scena le prime gare ibride della storia. Si atterrerà, infatti, sulla plastica, partendo però da binari ghiacciati. Un’autentica via di mezzo tra le competizioni “estive” e quelle invernali. Ovviamente, ogni nuova stagione che si rispetti, soprattutto al termine di un quadriennio olimpico, porta con sé una serie di ritiri. Andiamo, dunque, a fare il punto della situazione sugli addii che hanno caratterizzato il massimo circuito negli ultimi mesi.

In campo maschile, i nomi più blasonati ad aver appeso sci e tuta da salto al chiodo provengono tutti da Germania e Giappone. Cionondimeno, si tratta di atleti ormai in declino. È dunque doveroso cominciare la carrellata dalla fine dell’attività agonistica di Cene Prevc, annunciata in maniera sorprendente e anomala (non alla fine del 2021-22, bensì con il 2022-23 alle porte). Il ventiseienne di Kranj era in ascesa, dinamica testimoniata dal fatto di essere reduce dal miglior inverno della carriera, durante il quale ha conquistato il primo podio nel massimo circuito e si è fregiato di una medaglia olimpica nella prova a squadre. Il secondogenito di una famiglia dedicata al salto con gli sci, ha scelto di chiudere questo capitolo della sua vita per dedicarsi agli studi di ingegneria. La profondità del movimento sloveno consentirà di ammortizzare il colpo senza alcun rinculo apprezzabile, ma la decisione di Cene risulta indubbiamente singolare, soprattutto per la sua tempistica.

Invece, non sorprende che uomini dal passato splendente (ma dal presente meno luminoso) quali Severin Freund, Richard Freitag e Daiki Ito abbiano tutti detto “basta”. Il trentaquattrenne bavarese, il trentunenne sassone e il trentaseienne giapponese avevano tutti imboccato, in maniera più o meno marcata, la proverbiale parabola discendente, anche a causa di infortuni di una certa entità. Per il resto hanno voltato pagina saltatori di secondo o terzo piano. Vale la pena di citare lo sloveno Anze Semenic, se non altro perché vincitore di una gara del massimo circuito, piuttosto che Cestmir Kozisek e Viktor Polasek, il cui ritiro ha ridotto ulteriormente all’osso il già rachitico movimento della Repubblica Ceca.

Salto con gli sci, la Coppa del Mondo inizierà…sulla plastica! La soluzione adottata da Wisla

Invece, nel settore femminile, gli addii di peso sono assimilabili a quelli di Freund, Freitag e Ito. Hanno infatti smesso un paio di donne che, in un’altra epoca, hanno saputo recitare parti di primo piano, per le quali avevano però ormai perso le physique du rôle agonistico. In particolare il riferimento è a Carina Vogt, oro olimpico a Sochi 2014 e due volte campionessa del mondo (2015, 2017), affossata dai ripetuti infortuni alle ginocchia. Discorso simile, seppur declinato in maniera diversa per blasone del soggetto ed entità dei malanni, anche per Spela Rogelj, passata alla storia come la prima slovena capace di vincere in Coppa del Mondo. Per il resto, sono finite carriere marginali. Ad ogni buon conto, ecco l’elenco completo di chi, nel salto con gli sci, è giunto al capolinea.

RITIRI SKI JUMPING MASCHILE

ALAMOMMO Andreas [FIN] (1998)
FREITAG Richard [GER] (1991)
FREUND Severin [GER] (1988)
GALIANI Mattia [ITA] (2002)
HUBER Stefan [AUT] (1994)
ITO Daiki [JPN] (1985)
KOZISEK Cestmir [CZE] (1991)
KRAUS Marinus [GER] (1991)
LEAROYD Jonathan [FRA] (2000)
MORODER Daniel [ITA] (2002)
POLASEK Viktor [CZE] (1997)
PREVC Cene [SLO] (1996)
SCHIFFNER Markus [AUT] (1992)
SCHULER Andreas [SUI] (1995)
SEMENIC Anze [SLO] (1993)
SOUKUP Matthew [CAN] (1997)  {Carriera sospesa}

RITIRI SKI JUMPING FEMMINILE

AVOCAT GROS Oceane [FRA] (1997)
BRECL Jerneja [SLO] (2001)  {Carriera sospesa}
IWABUCHI Kaori [JPN] (1993)
KARPIEL Kamila [POL] (2001)  {Carriera sospesa}
LUSSI Nina [USA] (1994)
ROGELJ Spela [SLO] (1994)
SHIGENO Misaki [JPN] (1986)
VOGT Carina [GER] (1992)

Foto: La Presse

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