Ciclismo
‘Saranno Campioni’: Mattia Predomo, il nuovo Messia della velocità nel ciclismo su pista
Se il settore velocità nel ciclismo su pista sta rinascendo in Italia, lo dobbiamo (quasi) tutto ad Ivan Quaranta. Il CT del settore giovanile azzurro è il vero guru di questa nuova alba. Il suo apporto sta diventando fondamentale e grazie a lui una nuova nidiata di giovani talenti sta trovando gli stimoli giusti per alzare il livello competitivo. I velocisti si allenano due volte a settimana sulla pista di Montichiari, che diventerà il nuovo punto strategico nazionale (e anche internazionale) della specialità.
E proprio tra questi giovani, possiamo individuare un predestinato dello sprint azzurro: Mattia Predomo. Nato a Merano il 13 agosto 2004 e residente a Bronzolo (Bolzano), è alto 170 centimetri per 68 chilogrammi. Mattia ha iniziato con la società Mendelspeck, poi da allievo è passato alla Libertas Raffeisen Laives. Dal 2021 (categoria juniores) forma parte della Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino diretta da Alessandro Coden. Lo stesso direttore sportivo della società trentina sta lavorando in grande sintonia con Ivan Quaranta, per far crescere con un’azione sinergica il talento di Mattia, e possiamo dire che i risultati dimostrano che stanno andando nella giusta direzione.
E pensare che Predomo non deve principalmente a un familiare l’amore per il ciclismo su pista, ma piuttosto grazie all’amico Matteo Bianchi (l’azzurro U23 che ai recenti Europei di Monaco in 59″661 è diventato il primo italiano della storia a scendere sotto il minuto nel km da fermo). Difatti, loro due assieme a Daniele Napolitano e Matteo Tugnolo (proveniente dalla bmx) sono lo zoccolo duro del settore veloce con cui Quaranta lavorerà per Parigi 2024 e, soprattutto, Los Angeles 2028.
Il palmarès del trentino parla da solo, con allori vinti a ripetizione nelle 3 gare veloci che compongono il programma a Cinque Cerchi – sprint, keirin e velocità a squadre -. Nel 2020 (dunque in piena pandemia) le prime vittorie a livello nazionale (attività internazionale sospesa) con i titoli nel keirin e nello sprint della categoria allievi. La scorsa stagione (primo anno juniores) sono arrivati il titolo tricolore nella velocità, ma soprattutto lo splendido bronzo nella sprint ai Mondiali juniores ad Il Cairo.
In questo 2022, al secondo anno da juniores, è avvenuta l’esplosione definitiva a livello internazionale di Predomo: titolo tricolore giovanile nel km da fermo e nel keirin; vice-iridato juniores del km da fermo; bronzo agli Europei U23/Juniores nella velocità a squadre e le due splendide doppiette d’oro (Sprint e Keirin) sia agli Europei U23/Juniores di Anadia (Portogallo) sia ai Mondiali Juniores di Tel Aviv, dove l’azzurrino ha rivinto una sprint per il Bel Paese trent’anni dopo l’oro, guarda caso, proprio di Ivan Quaranta ad Atene 1992. Storico.
Il 18enne bolzanino deve ancora migliorare il tempo delle qualifiche nel giro lanciato, dove spesso non rimane nelle prime posizioni, dovendo poi affrontare accoppiamenti con rivali più difficili. Ma questo non è un problema, mettendo su qualche chilogrammo in più di muscoli si risolverà. Il vero punto di forza, invece, dove Predomo è devastante, rimangono gli scatti fulminanti proprio al momento giusto, circa a un giro e mezzo dalla fine. E lì dove non sbaglia una volata, rimanendo spesso imbattuto, come al Mondiale israeliano.
L’anno prossimo ci sarà il salto di categoria (Under 23) per l’astro nascente azzurro, che vorrà fin da subito farsi trovare pronto e competitivo, con un sogno all’orizzonte: Parigi 2024 e, soprattutto, Los Angeles 2028. Per fare la storia.
LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘SARANNO CAMPIONI’
Foto: Federciclismo