Canoa

‘Saranno Campioni’: Sara Del Gratta, la luce in fondo al tunnel per la canoa velocità femminile?

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Ancora sono fresche nella memoria collettiva le imprese di Josefa Idem nella canoa velocità tra fine anni Novanta ed inizio anni Duemila. Ebbene, dopo anni di desolazione nel settore femminile finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel, grazie anche a Sara Del Gratta, giovane talento del kayak azzurro in ascesa prorompente negli ultimi mesi.

La pontederese (ma livornese d’adozione), appartenente al Canoa Club Livorno, ai recenti Mondiali Under23 e juniores di canoa nelle acque di Szeged (Ungheria) si è messa al collo ben quattro medaglie, di cui una d’oro, conquistando il titolo iridato juniores nella specialità olimpica del K1 500 metri, proprio la “gara” di Sefi Idem. Straordinaria la sua finale, chiusa con il tempo di 1.55.35, resistendo al ritorno della slovacca Bianka Sidova.

Sara ha portato dunque a casa ben quattro delle undici medaglie conquistate dalla spedizione azzurra nelle ventitré finali disputate, in una disciplina che finalmente pare che fornirà i giusti ricambi generazionali che non si vedevano dai tempi di Rossi, Bonomi e, appunto, l’italo-tedesca. Oltre all’oro nel K1 500, sono arrivati anche il bronzo nel K2 500 (gara olimpica anche questa) in coppia con Giada Rossetti e gli argenti sia nel K2 500 mixed con Achille Spadacini sia nel K1 5000.

Del Gratta, che ha iniziato a pagaiare all’età di dieci anni insieme al fratello, sentendo fin da subito un feeling particolare con la canoa, si era già messa in mostra a fine giugno durante gli Europei Under23/juniores di Belgrado, dove ottenne ben due medaglie: argento sempre nel K1 500 juniores e bronzo – in tandem sempre con Rossetti – nel K2 500. Ma anche la scorsa stagione agonistica aveva inaugurato il suo palmarès internazionale, con la conquista del bronzo iridato juniores nel K2 mixed 500 assieme a Matteo Panizzutti, nell’edizione di Montemor (Portogallo).

Il principale punto di forza della 17enne è l’ecletticità, visto che può spaziare dalla velocità pura (200 metri) fino al mezzofondo (5000 metri), sia in barca individuale che in quella multipla. Questa caratteristica, dunque, la fa diventare un prezioso talismano per gli allenatori azzurri (capitanati dal D.T. dell’attività giovanile Ezio Caldognetto), che vista la sua giovane età potranno avere diverse soluzioni strategiche riguardo le gare da fargli disputare in futuro.

Ora per Del Gratta si prospetta una nuova stagione sempre nella sezione giovanile, dove proverà a crescere ancora come atleta e rimanere motivata, acquisendo ancora più consapevolezza delle sue potenzialità. Le Olimpiadi di Parigi 2024 forse sono un traguardo piuttosto difficile, ma a partire da Los Angeles 2028 si potrà costruire davvero qualcosa di grande attorno al suo talento.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘SARANNO CAMPIONI’

Maurizio Contino

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