Sci Alpino

Sci alpino, i precedenti dell’Italia a Levi in campo femminile. Ancora zero podi sulla “Levi Black” davvero poco “azzurra”

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Riuscirà, finalmente, a prendere il via in maniera regolare la Coppa del Mondo di sci alpino 2022-2023? Dopo il (mezzo) antipasto di Soelden (Austria) di fine ottobre, sono arrivate le pesanti cancellazioni di Zermatt/Cervinia e Lech per cui il comparto femminile confida nella trasferta in Lapponia di Levi per mettere un po’ di continuità sotto gli sci.

Nel corso del prossimo weekend (19-20 novembre) sono in arrivo due prove tra i rapid gates con le nevi finlandesi che faranno da scenario al tanto atteso ritorno in pista. Per i colori azzurri le prove di slalom, già di loro, regalano pochissimi sogni di gloria. Come se non bastasse si correrà sulla pista denominata Levi Black, ovvero un pendio che non porta grandissimi ricordi per quanto riguarda le sciatrici italiane.

Nel complesso, infatti, sono appena due i podi conquistati dai nostri portacolori su questo tracciato e, ulteriore beffa, entrambi legati al comparto maschile. Tra le donne, quindi, siamo ancora fermi a quota zero, e sono pochissime le soddisfazioni ottenute, con un quinto posto come miglior risultato.

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Bisogna tornare fino all’11 marzo 2006, con Chiara Costazza che riesce a centrare un piazzamento di prestigio. Nella gara vinta dalla svedese Anja Paerson davanti ad alla croata Janica Kostelic e all’austriaca Nicole Hosp, la nostra portacolori chiude ad un passo dal podio alle spalle dell’austriaca Marlies Schild. Per il resto, come detto, “tabula rasa”. La prima edizione del 2004 vede il successo della padrona di casa Tanja Poutiainen, poi vittorie per Maria Riesch (3), Anja Paerson, Janica Kostelic, Marlies Schild (2), Lindsey Vonn e Tina Maze, prima del duopolio Mikaela Shiffrin (4 vittorie) e Petra Vlhova (5).

Nell’ultima edizione disputata un anno fa, la Levi Black ha visto due slalom con il medesimo podio. Più incredibile a dirsi che a farsi. Doppio successo per Petra Vlhova davanti a Mikaela Shiffrin e Lena Duerr.

Foto: LaPresse

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