Skeleton
Skeleton, è un’Italia da “farfalle nello stomaco”. La nuova stagione guarda già al 2026 per rendere realtà un sogno
Guardando all’Italia dello skeleton si ricava la proverbiale sensazione delle “farfalle nello stomaco”. Esattamente dodici mesi orsono, chi scrive batté sulla tastiera le seguenti parole: “Si punta forte su Valentina Margaglio, reduce dal miglior inverno della carriera. L’obiettivo per il 2021-22 sarà quello di piazzarsi quante più volte possibile nella top-ten, accarezzando l’idea di issarsi persino sul podio se tutto, ma proprio tutto, dovesse collimare a favore della ventottenne piemontese. La top-three non è utopia. Si può raggiungere con la gara perfetta e un po’ di fortuna”.
Si perdoni l’autocitazione, ma è propedeutica a sottolineare come di podi ne siano arrivati due e la piemontese, che oggi di anni ne ha ovviamente 29, abbia quindi vissuto nuovamente la “miglior stagione della carriera”, culminata addirittura con il sesto posto nella classifica generale di Coppa del Mondo. Al riguardo, si nota come ben tre delle prime cinque della graduatoria assoluta 2021-22 non cominceranno l’annata 2022-23! Elena Nikitina e Yulia Kanakina perché, in quanto russe, esiliate dal massimo circuito. L’austriaca Janine Flock poiché convalescente dopo aver subito una delicata operazione alla schiena. Anche per questo, pensando alla situazione di Margaglio, cresce quell’ansia positiva figlia della sensazione di essere prossimi a vivere un accadimento epocale.
Inutile girarci attorno. Per il 2022-23 l’obiettivo è confermare quanto di buono fatto l’inverno passato, il che significherebbe top-ten fissa e qualche comparsata sul podio. Il sogno, invece, è di ottenere la prima vittoria di sempre. Difficile sì, impossibile no. La concorrenza non mancherà. Vero che le russe non saranno della partita e la competitività di Flock, destinata comunque a rientrare, sarà tutta da verificare. Però, al tempo stesso, c’è da scommettere che la tedesca Hannah Neise torni al vertice dopo un’annata ondivaga; che le varie Kimberley Bos, Tina Herrmann, Jaclyn Narracott, Milena Rahneva siano sempre competitive e che la teutonica Susanne Kreher possa essere la rivelazione del 2022-23. Cionondimeno, Margaglio sarà nel gruppo di chi può ambire a vincere le gare. Servirà un pizzico di fortuna, ma si sa che quella aiuta le audaci, qualità di cui chi pratica questa disciplina non difetta.
Bisogna soprattutto sottolineare come in primavera la squadra diretta da Maurizio Oioli si sia rafforzata enormemente grazie all’ingresso dello staff tecnico dei tedeschi Wilfried Schneider e Thomas Platzer. Costoro potrebbero essere le figure necessarie a compiere il proverbiale “salto di qualità” in termini di materiali. Proprio in quest’ottica, l’Italia seguirà un sentiero singolare nel 2022-23. Niente tappe di Coppa del Mondo in Nord America. Si resta in Europa per affinare le slitte e trovare le soluzioni migliori in un ambito estremamente delicato come quello delle lame. L’esordio nel massimo circuito è programmato per gennaio.
Non si lavora sull’immediato, si ha il coraggio di ragionare a medio-lungo termine, qualità troppo spesso assente in Italia. Anche per questo lo stomaco inizia a essere popolato dai ropaloceri. Si ha l’impressione di avere di fronte un gruppo manageriale di primissimo piano, che sa esattamente cosa fare e come farlo per elevare di livello un intero movimento. Non si ragiona per ottenere risultati all’istante, bensì ci sono la lucidità e il fegato di guardare oltre l’orizzonte, consci di come l’astro dei Giochi olimpici di casa 2026 non sia ancora sorto, ma sia destinato a illuminare tutto il panorama. È Milano-Cortina l’obiettivo principe verso il quale si focalizzano le energie. Sia chiaro, il team azzurro non è solo Valentina Margaglio. Mattia Gaspari ha rappresentato la testa d’ariete per tornare a contare in ambito internazionale e sarà nuovamente della partita, alla caccia di piazzamenti nella top-ten. Inoltre ci sono alcuni giovani, capitanati da Amedeo Bagnis e Alessia Crippa, la cui crescita andrà seguita con attenzione.
L’Italia dello skeleton è sbocciata in tempi recenti e promette di poter diventare ancora più rigogliosa negli inverni venturi. Inutile jouer la prudence, come dicono oltralpe. Comincia un quadriennio in grado di regalare soddisfazioni. La stessa vissuta da Nino Bibbia nel 1948? Sognare non costa nulla. Nel frattempo se siete religiosi pregate. Se siete superstiziosi fate gli scongiuri. Se siete prammatici, abbiate fiducia e pazienza in Schneider e Platzer.
Foto: La Presse