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Biathlon, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi possono lottare per la Coppa del Mondo generale?

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Se fosse un’elezione americana, la Coppa del Mondo di biathlon avrebbe esaurito la fase in cui lanciare le proprie candidature alla conquista della Sfera di cristallo. Al riguardo, in ottica italiana, sorge spontanea una domanda. Anzi, “La domanda”, quella con l’articolo determinativo. Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer possono lottare per vincere la classifica generale?

Nel caso della sappadina, la risposta è sicuramente affermativa. Attualmente la ventisettenne friulana d’adozione occupa il terzo posto nella graduatoria assoluta, staccata di 98 punti (pari a una gara abbondante) da Julia Simon, protagonista indiscussa del primo periodo stagionale, e di 22 lunghezze da Elvira Öberg, colei che molti addetti ai lavori indicavano come la favorita per fregiarsi dell’ambito trofeo di vetro al piombo.

Vittozzi non ha ancora vinto una gara, ma ha chiuso tre volte sul podio e sei nella top-ten, denotando quella costanza di rendimento necessaria per avanzare la propria candidatura. Il passaggio da Rossignol a Salomon, attrezzo più adatto alle sue caratteristiche, ha indiscutibilmente innalzato la competitività di Lisa nel fondo. Soprattutto, la precisione al poligono è tornata quella del 2018-19, quando l’azzurra lottò, appunto, per vincere la Coppa del Mondo.

Classifica Coppa del Mondo femminile biathlon 2022-2023: Lisa Vittozzi terza a -98 da Julia Simon

Continuando su questa falsariga si può puntare al bersaglio grosso. Non è detto che venga centrato, ma il profilo della sappadina è quello dell’atleta degna di stringere fra le mani la Sfera di cristallo. Vincerla non dipende solo da lei, le avversarie non mancano e sono altrettanto agguerrite. L’importante è proseguire sul sentiero battuto tra la Finlandia, l’Austria e la Francia. Se esso porterà alla vetta o meno non è ancora dato a sapersi. Conterà essere presenti al vertice quanto più possibile, proprio come avvenuto sinora.

Volgendo lo sguardo verso l’altoatesina si scorge, invece, una candidatura più debole. Individuale di Kontiolahti a parte, Wierer si è sempre classificata fra le prime 13. Tuttavia, solo in due occasioni ha fatto breccia nella top-five. Non si può certo dire stia sparando male, la precisione è in linea con le abitudini. Manca, dunque, qualcosa sugli sci. Si è visto in più di un’occasione, soprattutto nei giri conclusivi.

Sarebbe intellettualmente disonesto dire che questa Dorothea può vincere la classifica generale, dove attualmente è decima con 195 punti di ritardo da Simon, 119 da Elvira Öberg, 97 da Vittozzi, 80 dalla sempre temibile Denise Herrmann-Wick e 73 dall’indecifrabile Ingrid Tandrevold.

Insomma, la solidità non è in discussione. Difetta il guizzo per fare la differenza. Arriverà a gennaio? Se sì, allora la candidatura alla Coppa del Mondo resterà in piedi, altrimenti niente da fare. Si attende il verdetto delle “primarie” di Pokljuka, Ruhpolding e Anterselva in attesa di determinare chi si potrà presentare con credenziali alle “presidenziali” di marzo, le quali si terranno – però – dopo un’altra elezione. Quella “iridata” di Oberhof.

Foto: La Presse

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