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Biathlon, Martin Fourcade: “Johannes Bø mi ha spinto al suicidio agonistico. Può vincere più di Bjørndalen”

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Nei giorni scorsi, Martin Fourcade ha presenziato alla tappa di Coppa del Mondo di Le Grand Bornand. L’ex biathleta francese, ritiratosi dall’attività agonistica nel marzo 2020 a soli 31 anni, è stato intervistato dall’emittente norvegese TV2 in merito all’epilogo della sua carriera. L’oggi trentaquattrenne transalpino, dominatore assoluto del circuito fra il 2012 e il 2018, ha spiegato come la sua “fine” sia stata causata dall’esasperata competizione con Johannes Bø.

“Sapevo che mi sarei dovuto migliorare ulteriormente per restare il numero uno. Però ho esagerato. Mi sono spremuto troppo, esaurendomi completamente e suicidandomi come biathleta” ha detto senza mezzi termini Fourcade, aggiungendo poi che “la ‘colpa’ è stata di Johannes. Mi ha spinto ad alzare sempre di più l’asticella. Alla fine, ho smesso di ascoltare il mio organismo quando mi chiedeva di riposare. Se non ci fosse stato Bø, non avrei mai commesso quest’errore. Non sarei andato in overtraining, bucando completamente la stagione 2018-19”.

In effetti, il 2018-19 ha rappresentato il proverbiale “inizio della fine” del catalano che, dopo aver vinto 7 Coppe del Mondo consecutive, ha abdicato in favore del rivale scandinavo. Il francese ha saputo “rimbalzare” nel 2019-20, contendendo sino all’ultimo la Sfera di cristallo al nordico e fregiandosi di un oro iridato ai Mondiali di Anterselva. Cionondimeno, rendendosi conto di non essere più in grado di tornare ai livelli antecedenti al sovrallenamento, ha preferito appendere la carabina al chiodo da vincente, evitando di tramutarsi in un comprimario di lusso.

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Giovedì 15 dicembre, ha festeggiato la vittoria numero 60 della carriera, ma Fourcade, che di affermazioni ne ha raccolte 83, è convinto come la cifra sia destinata a innalzarsi. “Penso che Johannes mi passerà presto. Dopodiché, sopravanzerà anche Bjørndalen. Lui ci può riuscire, perché ha cominciato a vincere giovanissimo. Ha iniziato già 9 anni fa! Io sono stato ad altissimo livello per un decennio, se Johannes dovesse andare avanti ancora un po’, potrebbe davvero diventare l’atleta con più affermazioni nella storia”.

La rincorsa a Bjørndalen diventerà un tema forte degli anni a venire? L’oggi quarantottenne di Simostranda si è spinto a quota 95 e Johannes Bø ha dichiarato di voler gareggiare almeno fino al 2026. Ovviamente è impossibile prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro. Una cosa è sicura, nel quadriennio olimpico andato dal dicembre 2018 al marzo 2022, il ventinovenne di Stryn ha ottenuto 33 vittorie. Il nuovo ciclo, destinato a culminare con Milano-Cortina, è cominciato con 6 successi.

Insomma, la caccia alla lepre Ole Einar è aperta. Se poi la preda dovesse essere azzannata, a quel punto verrebbe da parafrasare il detto numerico “chi ha fatto trenta, può fare trentuno”, declinandolo in “chi ha fatto novantasei può fare cento”. Sorpassare Bjørndalen, già di per sé evento epico, implicherebbe la possibilità di divenire il primo biathleta di sempre a raggiungere la tripla cifra, traguardo raggiunto veramente da uno sparuto gruppo di atleti nella storia di tutte le discipline invernali.

Foto: La Presse

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