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Ciclismo, Marta Cavalli: “Ora sono al 100%, i risultati ottenuti sono solo l’inizio. Van Vleuten ha un segreto”

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Ci sono grandi nomi nel movimento del ciclismo italiano e uno di questi è quello di Marta Cavalli. 24enne di Formigara in provincia di Cremona, Marta ha una brillante primavera alle spalle grazie ai successi dell’Amstel Gold Race, della Freccia Vallone e del Mont Ventoux. Un ottimo Giro d’Italia Donne, seconda alle spalle della Van Vleuten,  poi la caduta durante la seconda tappa del Tour de France Femmes che l’ha costretta ad uno stop forzato di un paio di mesi dovendo così rinunciare anche ai Mondiali di Wollongong. Marta è tornata a correre ad ottobre, al Giro dell’Emilia, per cercare di chiudere nel modo migliore questa stagione che l’ha vista protagonista. Cavalli ha le idee ben chiare, nonostante la sua giovane età, dal 2021 corre per la FDJ squadra francese con cui ha rinnovato fino al 2024 : “È una bella sicurezza, non solo a livello contrattuale e quindi economico, ma è una squadra nella quale mi trovo bene e dove ho trovato la mia dimensione. Sono compresa al 100% e quindi è una certezza perchè so che andremo avanti a lavorare nello stesso modo con uno schema che si ripeterà anche nei prossimi anni, senza grandi stravolgimenti. La squadra ha potenziale e crede molto in me“.

Sei stata protagonista della prima parte di questa stagione poi l’infortunio al Tour. Hai trovato difficoltà nel recupero?  

“Non difficoltà fisiche, siamo andati piuttosto cauti e quindi abbiamo deciso di sistemare con calma tutti i vari problemini che ho avuto nel corso degli anni. Non è stato facile perché ho dovuto accettare di non correre per metà stagione e rinunciare anche ai Mondiali”.

E ora come stai? 

“Ora sto bene, ho recuperato al 100%. L’idea è quella di costruire una buona base per il 2023. Sono a Calpe in Spagna dove resterò fino al 21 dicembre, ho fatto una prima settimana con la Nazionale su pista e ora sono con la squadra”. 

Sei diventata una delle migliori al mondo nelle corse di un giorno: cosa ti ha permesso di fare questo salto di qualità e in cosa pensi di dover ancora migliorare?

“Il salto di qualità è arrivato con un po’ di pazienza, abbiamo atteso che maturassi a livello fisico. Sono ancora in fase di sviluppo fisico perché sono ancora relativamente giovane e a livello di tattica si può acquisire sempre più esperienza. Quest’anno abbiamo visto un miglioramento, ma già la scorsa stagione dove i risultati non sono stati così eclatanti, sia io che la squadra avevamo notato già dei grandi miglioramenti. Sono sicura di poter fare ancora tanto, non mi sento arrivata, anzi sono solo all’inizio. La squadra ha capito come sfruttare al meglio le mie possibilità”.

Cosa ha di speciale Van Vleuten e perché è così dominante nelle corse a tappe?

“La tenacia. Annemiek ha una grandissima dote naturale che le permette di essere superiore. Lei ha anche una grande capacità di sopportare grandissimi carichi di allenamento e quello che stiamo vedendo adesso è il frutto di anni e anni di duro lavoro. È un’unione di talento e duro lavoro”.

Quali sono gli obiettivi per il 2023?

“Abbiamo diviso la stagione in due parti: la prima sarà fino alla Vuelta di metà maggio e io mi concentrerò maggiormente sulle gare di un giorno, nella seconda parte di stagione invece correrò sia il Giro che il Tour. Mi piacerebbe tornare al Giro e fare una grande corsa, allo stesso tempo però penso anche al Tour per dimenticare quello di quest’anno che non è stato fortunatissimo”.

Quale tra le corse che non hai vinto ti piacerebbe vincere più di ogni altra?

“La Liegi-Bastogne-Liegi”.

Lavorerai anche sulla cronometro in vista delle gare a tappe?

“Sì assolutamente. Abbiamo sempre dato grande continuità al lavoro a cronometro, non ho mai smesso di lavorarci. L’ultima tappa del Tour sarà una prova contro il tempo e con la squadra siamo già all’opera”.

Pensi che il ciclismo femminile abbia la stessa considerazione di quello maschile o, almeno, si stanno facendo dei passi avanti in questo senso?

“Sì, qualcosa si è mosso anche se non c’è ancora la stessa considerazione. Siamo sulla strada giusta”.

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