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Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Non vedo italiani all’altezza di un Grande Giro, Ganna può puntare ad una Monumento”

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Il 2022 è stato un anno importante per il ciclismo, non solo per quanto visto in strada, da uno dei Tour de France più belli degli ultimi all’esplosione definitiva di Remco Evenepoel, ma anche perché è stato un anno che in qualche modo ha segnato la fine di un’era. In questa stagione hanno infatti dato l’addio alle corse tre fenomeni generazionali come Alejandro Valverde, Philippe Gilbert e Vincenzo Nibali.

Il ritiro di quest’ultimo ha inevitabilmente colpito in maniera particolare gli appassionati italiani, che per lui hanno tifato negli ultimi 15 anni. “Lo Squalo” ha rilasciato una lunga intervista al media Global Cycling Network, in cui ha guardato indietro alla sua sfavillante carriera, dando inoltre diversi spunti interessanti sul ciclismo del futuro.

Nibali ha parlato in primis del grande rimpianto della sua carriera (insieme all’oro olimpico sfuggito a Rio 2016), di quella corsa che sempre gli è sfuggita: “Penso di aver avuto il maggior numero di presenze a Lombardia e Liegi-Bastogne-Liegi. In effetti la Liegi mi piaceva molto e mi dispiace un po’ di non averla vinta, ci sono andato molto vicino ma va bene così, bisogna anche sapersi accontentare nella vita”.

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Guardando ai colleghi ed ai rivali con cui ha avuto le battaglie più intense, tre nomi gli saltano subito in mente: “Nelle corse a tappe lo erano senza dubbio Chris Froome e Alberto Contador. Nelle gare di un giorno è stato sicuramente Valverde a prendersi la scena”.

Dopo aver parlato del suo passato, al quattro volte vincitore di un Grande Giro è stata poi chiesta un’opinione sul futuro del ciclismo italiano: “In questo momento, per le corse a tappe, non vedo corridori italiani all’altezza, magari si potranno costruire fisicamente e mentalmente in futuro. Ora, mi dispiace dirlo, bisognerà aspettare un po’”.

Se sul fronte Grandi Giri, o comunque corse a tappe, la situazione è piuttosto buia, diverso potrebbe essere lo scenario per le corse di un giorno: “Ci sono diversi italiani che possono ancora crescere e magari vincere una Monumento. Primo fra tutti Ganna, in pista ha vinto praticamente tutto, ora dovrebbe concentrarsi di più sulle Monumento. Bagioli potrebbe fare qualche passo in avanti e sta crescendo anche Battistella. Non ha ancora vinto ma ha quella grinta, la cazzimma come si dice in napoletano! Ciccone è in una fase che deve concretizzare di più. Sono tutti lì, ma serve quel qualcosa in più per fare la differenza”.

Foto: LaPresse

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