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F1, il 2022 delle illusioni per la Ferrari. Con Vasseur inizia un nuovo corso, ma le idee sono davvero chiare?

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Il 2022 ha rappresentato “La grande illusione” della Ferrari. Dopo essere partita in maniera tonitruante, la Scuderia di Maranello è sprofondata in un vortice di errori sempre più incredibili, sino a culminare nel tragicomico tentativo di qualificazione con gomme intermedie su pista asciutta, e in un calo di competitività che ha persino messo in discussione il secondo posto nel Mondiale costruttori, poi salvato in extremis.

Soprattutto, è venuta meno la credibilità, dinamica ancor più grave. Le roboanti dichiarazioni antecedenti al GP d’Ungheria, nel quale il team aveva sostanzialmente annunciato una sicura doppietta salvo poi non salire neppure sul podio, ne sono state un esempio. Le ripetute arrampicate sugli specchi di Mattia Binotto per giustificare in maniera talvolta surreali gli svarioni della squadra da lui diretta sono state altresì espressione di un’autorevolezza squagliatasi come neve al Sole.

Impossibile che l’accaduto non generasse un rinculo sull’organigramma ferrarista. Cionondimeno, a proposito di illusioni, è bene non illudersi che l’arrivo di Frederic Vasseur nel ruolo di team principal guarisca il Cavallino Rampante dai suoi malanni. Le idee di chi ha deciso di affidare le chiavi del team al cinquantaquattrenne francese sono davvero chiare? È questa la grande domanda da porsi in ottica 2023.

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In altre parole, a Vasseur è stata davvero concessa carta bianca? Binotto non può essere il capro espiatorio di tutti i mali. Non era lui a occuparsi delle strategie, vero tallone d’Achille della Ferrari assieme al deficitario sviluppo di un progetto nato bene, ma poi declinato progressivamente. Se chi di tira le fila della Scuderia di Maranello è convinto che sostituendo semplicemente la pedina team principal si possa avere una Rossa da Mondiale, allora siamo punto e a capo.

Se, viceversa, a Vasseur è stata data l’opportunità di apportare i cambiamenti da lui ritenuti necessari negli ambiti in cui il Cavallino Rampante si è rivelato lacunoso, allora ci può davvero essere la concreta speranza di vedere la Ferrari iridata già nel 2023. Verstappen, Hamilton, Red Bull e Mercedes permettendo.

Foto: La Presse

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