Formula 1

F1, Ross Brawn: “Per il 2026 si pensa all’aerodinamica attiva, una sorta di DRS inverso”

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Si è giunti al traguardo, ma alcune idee ancora ci sono da esprimere. Dopo 46 anni nella massima categoria del Motorsport, Ross Brawn ha deciso di dire basta e di fermarsi.

L’attuale direttore generale dell’organizzazione del Mondiale di F1 ha annunciato alcuni giorni fa, all’età di 68 anni, di ritirarsi: “Il mio percorso sta arrivando al capolinea. Mi mancherà il coinvolgimento e le amicizie che si creano nell’ambiente. Negli ultimi 6 anni, da quando sono arrivato nella struttura dirigenziale, penso ci sia stato un reale cambiamento e ne sono felice. Ho amato tutto ciò che ho fatto. Mi ero allontanato dall’idea di voler far parte di una squadra, avevo deciso che ne avevo abbastanza. Sono stato molto fortunato a ricevere l’opportunità avuta da Liberty ed è stato un lavoro fatto per passione. Adesso per me è il momento giusto di ritirarmi“.

Un addio dunque ufficializzato, ma nell’intervista concessa ad Autosport alcuni spunti interessanti arrivano dall’ingegnere/manager nativo di Ashton-under-Lyne (Gran Bretagna): “Uno degli aspetti più importanti della vettura 2026 è la presenza dell’aerodinamica attiva. Credo che si tratti di un passo avanti in termini di efficienza ed è molto interessante“, le parole di Brawn.

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Bisogna ancora capire come si può applicare e se si può fare in modo sicuro e prevedibile, ma l’aerodinamica attiva è già presente con il DRS. La domanda da porsi, tuttavia, è se si può fare qualcosa di più significativo. Se si dispone dell’aerodinamica attiva è ovvio che si può influenzare l’auto che guida la gara. Si potrebbe fare in modo che, una volta che ci si avvicina a un certo punto, l’auto davanti perda un po’ di deportanza mentre chi insegue guadagni deportanza. Ci sono degli accorgimenti che si possono usare e può diventare un’opportunità. Con questo non sto dicendo che adotteremo questa soluzione, ma che può diventare un’opportunità. La vettura del 2026 è frutto delle lezioni apprese da ciò che abbiamo ora e credo che incorporeremo una qualche forma di aerodinamica attiva“.

Si parla quindi di progetti in vista del 2026, l’anno nel quale i motori muteranno nella loro filosofia e la F1 andrà sempre più in cerca di soluzioni che possano rendere lo show attraente al pubblico. Ma sarà davvero possibile? Lo scopriremo.

Foto: LaPresse

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