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Nuoto
Nuoto, Alessandro Miressi: “A Melbourne per vincere. Popovici non è l’unico rivale. Ai bambini dico che…”
Nel 2021 l’oro iridato nei 100 stile e nelle staffette 4×50 stile e 4×50 mista, oltre all’argento nella 4×100 stile. Alessandro Miressi si presenta ai Mondali di Melbourne da campione iridato in carica. Il 24enne piemontese di Fiamme Oro e Centro Nuoto Torino, argento olimpico a Tokyo e oro europeo a Roma con le staffette 4×100 stile e 4×100 mista e bronzo europeo nei 100 stile, si trova a suo agio in vasca corta almeno quanto in lunga.
Alessandro Miressi, mancano meno di due settimane alla partenza per l’Australia, a cosa punti per questi Mondiali?
“Gli obiettivi non sono cambiati. Ovviamente punto a fare bene nei 100 stile cercando anche di migliorare il mio personale in corta (45.57, ndr)”.
Dopo l’oro italiano agli Assoluti di Riccione di novembre, come ti stai preparando in questi giorni che separano dalla partenza?
“A Riccione non ero in scarico, ero in pieno ciclo di lavoro e la fatica si è fatta sentire, ora stiamo iniziando a fare meno in vista dei Mondiali: vedremo come va”.
Popovici è imprendibile anche in vasca da 25 metri?
“È l’avversario più pericoloso, senza dubbio. Ma non è l’unico temibile. Io però mi presento da campione in carica, so che è molto difficile, ma sono concentrato e determinato, sono sul pezzo insomma”.
Un nuotatore che supera i 2 metri di altezza come te e che sposta inevitabilmente più acqua in partenza e in virata come nuota in corta?
“Dipende dalle caratteristiche di ciascuno. L’altezza in realtà centra poco se stai bene in acqua, al contrario è sempre un punto di forza. Io, in generale, non mi reputo velocissimo nelle fasi di partenza e virata e su questo posso migliorare”.
In cosa secondo te la preparazione per la vasca corta avvantaggia la vasca lunga e in cosa invece la ostacola, se la ostacola?
“Sono due gare molto diverse: in corta occorre rapidità, ci sono più virate, bisogna essere immediatamente reattivi, non c’è tempo di recuperare come in lunga”.
E tu dove ti trovi meglio?
“Considerati i risultati credo che io vada bene in entrambe le vasche”.
In questi giorni sei stato al Bocconi center a Milano per gli allenamenti con Pilato, Ceccon e Rivolta. Come è andata?
“Bene, è stata l’occasione per presentare le nuove divise del nostro gruppo sportivo e per continuare la preparazione”.
Ti abbiamo visto anche alle Atp finals a Torino. Che evento è stato per te?
“Non sono un grande appassionato di tennis, ma vedere una partita dal vivo mi ha entusiasmato ed emozionato, per me è stata la prima volta”.
Sai che secondo uno studio recente il tennis allunga la vita più del nuoto?
“Non lo sapevo, può essere vero, ma non sono in grado di verificarlo ora (ride, ndr)”.
Nelle scorse ore l’osservatorio dell’adolescenza ha sottolineato che si può praticare sport in età scolare senza per questo abbassare il rendimento a scuola. Dalla tua esperienza come i fa a conciliare studio e allenamenti?
“Quando andavo a scuola riuscivo a gestire tutto bene e ad organizzarmi al meglio. Mi allenavo al pomeriggio dopo la scuola e poi tornavo a casa a fare i compiti. Un po’ la vita di tutti. Ai ragazzi che vogliono avvicinarsi a un percorso agonistico consiglio di non avere paura, non bisogna essere frenati dal timore di non farcela perché se si vuole ci si organizza bene”.
Come proseguirà la stagione dopo Melbourne?
“C’è Fukuoka a luglio che ovviamente è l’obiettivo principale. Anche questi Mondiali però sono importanti per me perché sono una rassegna iridata. Vado in Australia per vincere”.
Tutti voi dite giustamente che questa è una stagione di transizione verso Parigi. Ci pensi al 2024? E quanto ci pensi?
“Ci penso, ma non tantissimo, anche perché sono scaramantico e non mi sbilancio mai”.
Foto: Lapresse