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Nuoto, Benedetta Pilato da recuperare e poche giovani in campo femminile. Ma a breve il trend potrebbe cambiare…

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Delle 16 medaglie dell’Italia a Melbourne una sola porta la firma al femminile, l’argento di Sara Franceschi nei 400 misti. Basta questo dato a far capire in questo momento quanto l’ago della bilancia della Nazionale azzurra penda dalla parte degli uomini, con talenti che escono a ripetizione, mentre in campo femminile il ricambio generazionale è fermo a Benedetta Pilato e poco altro con la minaccia che, dopo Parigi, si possa assistere ad un abbandono di massa del gruppo di atlete che ha ottenuto grandi risultati negli ultimi due o tre lustri senza un adeguato rinnovamento.

Prima di tutto c’è da recuperare una Benedetta Pilato che qualche ombra sul suo futuro l’ha gettata. I problemi fisici, non meglio specificati, che l’hanno tormentata negli ultimi mesi, l’hanno spinta ad ipotizzare un lungo stop che potrebbe mettere a rischio anche la sua partecipazione ai Campionati Primaverili di Riccione che vorrebbe dire anche la rinuncia ai Mondiali di Fukuoka. E’ vero che l’anno a cavallo fra il 2023 e il 2024 conterrà Europei in vasca corta, Mondiali in vasca lunga ed Europei in vasca lunga prima di giungere all’appuntamento con i Giochi Olimpi di Parigi ma saltare a piedi pari una stagione di competizioni potrebbe essere deleterio per la Benny Nazionale che, lo ricordiamo, a giugno, dovrà sostenere anche gli esami di maturità.

E’ necessario un intervento di supporto alla campionessa pugliese che le permetta di valutare al meglio tutte le strade da prendere e soprattutto che possa aiutarla a risolvere i problemi fisici a cui è andata incontro nell’ultimo periodo. Quello lanciato con il sorriso sulle labbra dopo il settimo posto nei 50 rana di Melbourne potrebbe essere un segnale di allarme per la carriera (almeno a breve termine) della ranista tarantina e un talento del suo calibro va salvaguardato ad ogni costo, anche nel caso di uno stop dell’attività.

In attesa di conoscere il futuro di Pilato è bene dare un’occhiata a quello che sta accadendo a livello giovanile e scoprire che il lockdown, con tanto di chiusura delle piscine per lunghissimi mesi, non ha certo giovato al vivaio azzurro. I campionati giovanili hanno sfornato qualche talento in meno rispetto al passato e il settore femminile potrebbe ripartire proprio da uno dei settori che meno si è distinto negli ultimi anni, la velocità.

A far ben sperare un paio di risultati negli ultimi Europei juniores in vasca lunga con l’oro della staffetta 4×100 stile libero femminile composta da atlete di prospettiva come Veronica Quaggio, Marina Cacciapuoti, Sara Curtis (che è salita sul podio anche nei 50 stile) e Matilde Biagiotti: tutti nomi da annotarsi per il futuro, così come quello di Giulia Vetrano, nel taccuino degli addetti ai lavori già da un po’ di tempo per il mezzofondo. Si attende l’esplosione di un talento come la dorsista pugliese Erika Gaetani che è al primo anno fuori dalle categorie giovanili e ha un po’ fermato il suo percorso di crescita ma potrebbe anche ripartire, così come hanno lanciato segnali inequivocabili di crescita le sorelle Antonietta e Noemi Cesarano, protagoniste agli Europei di Roma nel mezzofondo.

Un quadro più completo su quelli che potrebbero essere i nomi interessanti per il futuro si potrà avere quest’anno quando si inizieranno a raccogliere i frutti di oltre un anno di attività.

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