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Nuoto, Benedetta Pilato: una controprestazione dopo un 2022 dominato. Serve aspettarla con fiducia

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Il 2022 ha segnato la svolta per la carriera di Benedetta Pilato, la campionessa del mondo ed europea in carica dei 100 rana, lei che ha passato i primi anni di una carriera precocissima a farsi chiedere, dopo i trionfi e i record del mondo dei 50, quanto avrebbe lavorato per diventare competitiva sui 100, distanza olimpica.

Ora competitiva lo è, nessuno può mettere in dubbio questo dato ma ha vinto talmente tanto e talmente in fretta, ha dato di sé questa immagine di leader del movimento, che vederla arrancare non è abituale e fa un po’ specie. Questa è la sensazione che avranno provato un po’ tutti gli appassionati italiani nell’osservare i 100 rana di oggi, sia in batteria dove la qualificazione, Benedetta Pilato, l’ha acciuffata per i capelli, sia in semifinale dove nell’ultima vasca in particolare ha pagato dazio ad una condizione non ottimale.

Se il Mondiale in vasca corta ha un peso specifico sicuramente minore rispetto ai grandi eventi, Europei compresi, figurarsi un Mondiale in corta a dicembre in Australia alla medesima distanza (un anno e mezzo circa) tra un evento olimpico e l’altro, schiacciati in tre anni per la prima volta nella storia. Tanti atleti hanno addirittura rinunciato a partecipare, altri si sono presentati più per onor di firma che per altro. Benedetta Pilato, lo ha ammesso lei stessa a fine semifinale, ha avuto diversi problemi fisici nella marcia di avvicinamento a questo Mondiale ma, a differenza di altre o altri, ha onorato fino in fondo la qualificazione e ci ha messo la faccia, che oggi non era certo quella dei giorni migliori, visto le due prestazioni deludenti.

L’errore che non deve commettere in Australia Benedetta Pilato è quello di rassegnarsi al destino cinico e baro che si è presentato sotto forma di malanno fisico non meglio precisato, ma sicuramente fastidioso, e provarci fino alla fine perché di atleti che iniziano male un grande evento e alla fine riescono comunque, di talento, di determinazione, di rabbia, a prendersi qualche soddisfazione, ce ne sono tanti e, per quello che si è visto oggi, una Pilato positiva e propositiva qualcosa di buono lo può fare nei 50 e nelle staffette in cui verrà chiamata in causa.

Per il futuro è abbastanza inutile mettersi a fare valutazioni. La speranza è che questi malanni non si ripresentino e che la Benny Nazionale possa preparare al meglio i prossimi eventi, dal campionato italiano, dove se non vai forte rischi di restare fuori da tutto, e poi l’eventuale Mondiale di Fukuoka che è il vero obiettivo stagionale, in attesa magari, il prossimo anno, di poter vivere un autunno senza difficoltà e prendersi grandi soddisfazioni nei due eventi in programma, Europeo in corta e Mondiale in lunga che precedono l’Europeo in lunga, che precede i Giochi Olimpici. Detto così si capisce meglio, forse, perchè questo Mondiale va preso con le pinze e perchè l’utilizzo della pazienza, dote che viene distribuita sempre più con parsimonia da chi ne è addetto, sarebbe fondamentale nell’analizzare certi risultati.

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