Nuoto
Nuoto, l’Italia si conferma al vertice mondiale. E tanti ricambi già scalpitano
La conferma che si voleva. I Mondiali di nuoto in vasca corta a Melbourne (Australia) sono entrati a far parte dell’album dei ricordi e l’Italia si è confermata come una delle squadre di riferimento a livello mondiale. Il terzo posto nel medagliere con 5 ori, 6 argenti e 5 bronzi parla chiaro. Nei fatti, è stato eguagliato il record di medaglie vinte dei Mondiali di Abu Dhabi dell’anno passato, come anche il numero record di ori (5).
Sono 28 le Finali nelle quali gli azzurri hanno preso parte, con annessi 2 record del mondo, 4 record europei, 8 record italiani e 19 primati personali. Da sottolineare che il Bel Paese ha visto salire sul podio 15 nuotatori dei 19 convocati. Solo Benedetta Pilato, Margherita Panziera, Ilaria Cusinato e Silvia Scalia non hanno centrato questo obiettivo. I 12 uomini convocati sono tutti rientrati nella top-3 in almeno una gara a cui hanno partecipato e tra i multi-medagliati abbiamo:
Nuoto, pagellone Mondiali 2022: Paltrinieri campione infinito, Mora e Ceccon gioielli azzurri
- Nicolò Martinenghi: 5 (1 oro, 3 argenti, 1 bronzo)
- Lorenzo Mora: 5 (1 oro, 2 argenti, 2 bronzi)
- Thomas Ceccon: 4 (2 ori, 1 argento, 1 bronzo)
- Alessandro Miressi: 4 (1 oro, 1 argento, 2 bronzi)
- Leonardo Deplano: 3 (2 ori, 1 argento)
- Gregorio Paltrinieri: 2 (2 ori)
- Matteo Rivolta: 2 (1 oro, 1 bronzo)
- Paolo Conte Bonin: 2 (1 oro, 1 bronzo)
Certo, questi numeri confermano la netta disparità tra uomini e donne nelle prestazioni, ma se vogliamo una criticità che riguarda tutto il Vecchio Continente a livello femminile. Se si va fare un conto rapido delle medaglie vinte dalle ragazze europee, a livello individuale, si può appurare come queste siano circa il 20%, mentre a livello maschile siano oltre il 40% in questi Mondiali. Una tendenza che già si era evidenziata nel corso della rassegna in vasca lunga a Budapest (Ungheria).
Per l’Italia, chiaramente, l’assenza di Simona Quadarella e la forma non eccelsa di Pilato hanno inciso. Alla fine della fiera, Sara Franceschi nei 400 misti (argento) e Silvia Di Pietro/Costanza Cocconcelli (nel 4×50 mista mixed argento) sono riuscite a portare a casa dei podi. Andrà fatto un discorso ad ampio raggio sul rilancio del settore femminile, come del resto va sottolineato come e quanto al maschile ci siano alternative.
Conte Bonin, all’esordio assoluto in Nazionale, si è disimpegnato alla grande da uomo staffetta. Deplano ha fatto vedere cose molto interessanti nello stile libero veloce e Mora, si spera, potrebbe essere una carta nel dorso in alternativa a Ceccon che in questa competizione ha frequentato altri lidi e anche con profitto, come certificato dall’oro nei 100 misti. In sostanza, un’Italia da primato, con Paltrinieri capitano e Martinenghi leader alla voce “medaglie vinte” e con ricambi che ci sono e alcuni dei quali non sono stati al via della competizione. Si pensi ad esempio a Lorenzo Galossi, fermato dalla mononucleosi, ma dalla quale sta già recuperando.
Foto: LaPresse