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Nuoto, Lorenzo Mora si consacra. Può diventare competitivo anche in vasca da 50 metri?

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Lorenzo Mora le premesse le aveva già messe bene in chiaro un mese fa al trofeo Nico Sapio di Genova Campionati italiani Assoluti di nuoto di Riccione, ma in terra australiana è arrivata la definitiva consacrazione. Il 24enne di Carpi (stessa patria di SuperGreg Paltrinieri, manco a farlo apposta) è stato il protagonista della seconda giornata dei Mondiali in vasca corta in corso in Australia.

Prima l’argento nella staffetta 4×50 mista mista con l’ottimo crono in prima frazione nei 50 dorso (22.59) che è servito a riscaldare le braccia per i 100 dorso chiusi in 49.04, frantumando il suo record italiano di qualche settimana fa (49.37) con un tempo inferiore solo al 48.50 nuotato dal vincitore, l’americano Murphy.

Che Lorenzo Mora fosse naturalmente a suo agio in vasca corta lo si sapeva e lo aveva già dimostrato prima di atterrare a Melbourne. Ha una subacquea incredibile: potente, lunga, efficace che in piscina da 25 metri si trasforma in uno straordinario vantaggio rispetto agli specialisti della vasca da 50 che invece in corta non si sentono così “a casa”.

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In un anno l’allievo di Fabrizio Bastelli è cresciuto tantissimo: l’anno scorso ai Mondiali in corta fu ottavo nei 100 dorso, ma in 365 giorni ha guadagnato quasi un secondo nei 100 (49.93 un anno fa, 49.37 al Nico Sapio e oggi poco sopra 49). Lo stesso nei 200 dorso dove il personale attuale è di 1.48.72 e un anno fa nuotava in 1.49.27. E vedremo cosa riuscirà a fare in questa gara a Melbourne. In lunga il suo tempo nei 100 dorso si mantiene sopra ai 54 secondi, ancora troppo alto per essere competitivo (per fare un paragone il record del mondo di Thomas Ceccon è di 51.60). In lunga conta più l’esplosività della nuotata che l’efficacia della virata, ma è chiaro che i miglioramenti (anche) in subacquea possono produrre e producono effetti pure nella piscina da 50 metri. Di certo l’atleta delle Fiamme Rosse e Amici del Nuoto VVFF Modena non è un tipo che si accontenta. Lo ha detto anche dopo i due argenti di oggi. Nei 100 dorso puntava ai 48 secondi perché è consapevole che è un crono alla sua portata. Nel mirino insomma ha obiettivi sempre. Un’ambizione che nel nuoto per essere solo… “corta”.

Foto: LaPresse

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