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Nuoto, Mondiali vasca corta 2022: risultati batterie. 4×50 mista miglior tempo, Martinenghi rabbioso

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Ancora un en plein azzurro nella penultima sessione dedicata alle batterie del Mondiale di Melbourne. Tutti gli italiani in gara hanno superato il turno anche se non manca un pizzico di rammarico per la 4×50 mista femminile costretta a rinunciare per le precarie condizioni fisiche della insostituibile Silvia Di Pietro.

Gioisce invece la 4×50 mista maschile che fa segnare il miglior crono in batteria (1’32″31) con le frazioni così divise: Mora 23″61, Cerasuolo 26″06, Ceccon 21″80 e Deplano 20″84. Alle spalle degli azzurri una temibile Francia (1’32″53) e la sorprendente Germania con 1’32″56. In finale anche Giappone, Usa, Olanda, Australia, Cina. Nella 4×50 mista femminile miglior tempo delle padrone di casa con 1’44″78, nuovo record dell’Oceania, davanti alla Svezia con 1’44″83 e alla Francia con 1’44″86. In finale anche Giappone, Olanda, Canada, Usa e Repubblica Ceca.

Doppietta azzurra in finale nei 400 misti donne. Che si potesse fare era nell’aria ma sia Sara Franceschi che Ilaria Cusinato sono riuscite nell’impresa. Sara Franceschi ha chiuso seconda l’ultima batteria e, con 4’31″01 ha fatto segnare il secondo miglior tempo assoluto alle spalle della statunitense Leah Smith con 4’30″83. Sesto crono globale, invece, per Ilaria Cusinato, terza con qualche difficoltà nelle ultime quattro vasche della penultima batteria ma comunque in finale con il tempo di 4’32″94. 

In finale (e sarà la seconda a Melbourne a livello individuale) Alberto Razzetti nei 400 misti. Non certo la gara perfetta quella del ligure in qualificazione ma può darsi che abbia risparmiato qualche energia. Difficile puntare al primo posto con un Seto così in forma e forse anche al podio, ma Razzetti non smetterà di crederci fino alla fine. Nelle batterie miglior tempo per Daiya Seto con 4’00″35, poi Carson Foster con 4’01″34 e il sudafricano Matthew Sates con 4’02″18.

La rana azzurra non tradisce e piazza tre atleti in semifinale. Stupisce Nicolò Martinenghi che, con tanta rabbia in corpo per quell’oro mancato, domina le batterie e va in finale con il miglior tempo (25″71), meglio anche di quello di Peaty che è secondo con 26″01. Simone Cerasuolo chiude secondo l’ultima batteria e domani sarà in semifinale con il settimo crono (26″16 non lontanissimo dal personale ma nemmeno vicinissimo). In semifinale tra le donne una Benedetta Pilato che non ha convinto fino in fondo nel “suo” 50 rana. Solo il settimo tempo, una gara dove l’azzurra ha tenuto frequenze alte ma è mancata nella potenza e nella presa d’acqua. Per lei 29″63 che non può soddisfare fino in fondo. Miglior tempo per una devastante Ruta Meilutyte con 29″10, staccate le altre con Tang a 29″38, record asiatico, e la sudafricana Van Niekerk terza con 29″45.

L’ultimo squillo è quello del campione in carica Matteo Rivolta nei 100 farfalla che, pur con qualche rischio di troppo di squalifica per via delle lunghissime subacquee. L’azzurro vince la penultima batteria e fa segnare il secondo miglior tempo con 49″43. Lo svizzero Noè Ponti getta le basi per un eventuale trionfo domani: facendo segnare il miglior tempo con 48″81, mentre al terzo posto si trova l’egiziano Ramadan con 49″64. Non c’erano azzurre nei 100 farfalla e il miglior tempo è stato fatto segnare dalla svedese Louise Hansson con 55″74 davanti alla statunitense Huske (56″01) e all’australiana Perkons con 56″46.

Foto Lapresse

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