Nuoto
Nuoto, podi amari per Nicolò Martinenghi e la 4×100 mista nei Mondiali in vasca corta. L’Italia eguaglia il record di medaglie
È calato il sipario sulla sesta e ultima giornata di gare nel Melbourne Sports and Aquatic Centre, sede dei Mondiali 2022 di nuoto in vasca corta. Un day-6 nel quale le emozioni non sono mancate di certo nella rassegna iridata di scena nella piscina in Australia.
Partiamo dalla fine, ovvero dalla Finale della 4×100 mista maschile. Gli azzurri si presentavano con il titolo iridato vinto l’anno passato e avevano voglia di confermarsi. L’esito però ha riservato solo un bronzo ai nostri portacolori: 49.48 per Lorenzo Mora, 55.52 per Nicolò Martinenghi, 48.50 per Matteo Rivolta e 45.56 per Alessandro Miressi. Un crono da 3:19.06 a otto centesimi da USA e Australia, oro con lo stesso tempo (3:18.98, record del mondo). Forse anche uno stacco troppo lento di Miressi, a 0.56, non ha aiutato. Nella gara femminile affermazione americana con il nuovo WR di 3:44.32, mentre argento e bronzo sono andati ad Australia (3:44.92) e Canada (3:46.22).
C’era grande attesa anche sui 50 rana uomini, ma ancora una volta Nic Fink ha giocato un brutto scherzo agli azzurri. Nicolò Martinenghi e Simone Cerasuolo hanno ottenuto secondo e terzo posto, rispettivamente, con il crono di 25.42 e 25.68, dovendosi inchinare allo statunitense che con una seconda vasca pazzesca ha stabilito il record americano e dei Campionati in 25.38.
Il bronzo dell’intelligenza quello conquistato da Lorenzo Mora nei 200 dorso. L’azzurro, consapevole di non avere troppo nel serbatoio, ha scelto di non forzare più di tanto nel primo 100 per poi esplodere nel secondo. Una tattica valsa la medaglia e il nuovo record italiano di 1:48.45. Tripletta dorata dell’americano Ryan Murphy (1:47.41) che ha così ha fatto proprie tutte le distanze del dorso davanti al connazionale Shaine Casas (1:48.01).
I quinti posti di Matteo Rivolta e di Margherita Panziera nei 100 farfalla e nei 200 dorso hanno sapori diversi. Il lombardo difendeva il titolo dell’anno passato ad Abu Dhabi e il 49.07 nuotato ieri in semifinale chiamava alla medaglia. Rivolta, purtroppo, non si è ripetuto su quei livelli e il 49.32 l’ha certificato. L’oro è stato vinto dal sudafricano Chad le Clos (48.59) davanti al giovane canadese Ilya Kharun (49.03, record del mondo giovanile) e al tedesco Marius Kusch (49.12). Per Panziera, come detto, stesso score, replicando quanto già fatto 12 mesi fa. Una prestazione cronometrica, però, dalla portata diversa visto che il 2:02.18 nuotato dalla veneta ha caratteristiche più “nobili”. Una gara molto veloce vinta dall’australiana Kaylee McKeown (1:59.26) davanti all’americana Claire Kurzan (2:00.53) e alla canadese Kylie Masse (2:01.26).
Settima posizione nella Finale dei 50 rana donne per Benedetta Pilato. La pugliese sta vivendo un momento complicato dal punto di vista personale, legato ad aspetti non chiariti ai microfoni. Nei fatti la classe 2005 del Bel Paese ha chiuso in settima posizione con il crono di 29.48, molto distante dalle sue migliori prestazioni. L’oro è stato vinto dalla lituana Ruta Meilutyte in 28.50, dopo che ieri aveva stabilito il record del mondo in semifinale (28.37) davanti alla sudafricana Lara van Niekerk (29.09) e all’americana Lilly King (29.11).
Nella Finale dei 100 farfalla donne la canadese Margaret MacNeil ha letteralmente aperto le acque, stabilendo il nuovo record del mondo in 54.05, battendo l’americana Torri Huske (54.75) e la svedese Louise Hansson (54.87). Acqua bianca nella Finale dei 200 stile libero uomini con il coreano Sunwoo Hwang strepitoso e molto vicino al record del mondo Paul Biedermann (1:39.37). L’1:39.72 nuotato da Hwang è valso il primato dei Campionati ed asiatico a precedere il romeno David Popovici (1:40.79), sempre più a suo agio in vasca corta, ed il britannico Tom Dean (1:40.86). Al femmine è stata la rappresentante di Hong Kong, Siobhan Bernadette Haughey, ad imporsi in 1:51.64. davanti alla canadese Rebecca Smith (1:52.24) ed all’olandese Marrit Steenbergen (1:52.28).
Foto: LaPresse