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Nuoto, Simona Quadarella: “Le acque libere non sono all’orizzonte. Ai Mondiali non farò solo presenza…”

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Compirà 24 anni l’ultimo giorno dei Mondiali, il 18 dicembre. Simona Quadarella festeggerà il compleanno dall’altra parte del mondo, magari con una medaglia al collo. Il bronzo degli 800 stile di Tokyo 2020 si presenta alla rassegna iridata in corta con il terzo posto conquistato ai Mondiali dello scorso anno sempre negli 800 stile e l’argento negli 800 e i 1500 stile vinti agli Europei. L’atleta del Circolo Canottieri Aniene, allenata da Christian Minotti, campionessa europea a Roma anche negli 800 sl, vola a Melbourne per essere protagonista.

Festeggerai i tuoi 24 anni nell’ultimo giorno del Mondiale: che regalo vuoi farti?

“Cercherò di confermarmi. Ovviamente mi impegnerò al massimo per conquistare una medaglia, ma se non dovesse arrivare va bene comunque. Questi Mondiali non sono l’obiettivo degli obiettivi. Quello lo saranno i Mondiali in vasca lunga di Tokyo. Melbourne è una tappa di passaggio comunque importante e ci teniamo a fare bene”.

Katy Ledecky favorita su tutti anche in corta?

“Se ci sarà sì, lo è. Ma non è l’unica”.

Chi temi di più?

“Ci sono molte atlete australiane e americane forti. Ma tasteremo il territorio appena arriveremo lì e capiremo di più”.  

Una fondista abituata alle lunghe distanze come te quanto si sente “stretta” in vasca corta?

“Ho sempre avuto maggiori difficoltà in piscine da 25 metri, faccio più fatica forse perché, per le mie caratteristiche, sono maggiormente portata per la lunga. Ma credo di avere molti margini di miglioramento”. 

Dove deve migliorare Quadarella in corta?

“Non c’è un aspetto particolare, credo che io debba migliorare complessivamente. Certamente faccio molta fatica in virata”.

Che sensazioni ti ha dato Riccione un mese fa?

“I tempi degli Assoluti sono stati in linea con quelli che erano i crono del periodo, ora vediamo come va in Australia”.

Ti senti un po’ la veterana di questa Nazionale che per altro parte per Melbourne a ranghi ridotti?

“La veterana perché sono tra gli atleti e le atlete che ne fanno parte da più tempo, ma sono comunque tra le più giovani: quindi magari lo sono per esperienza, ma non per età (ride, ndr)”.

Una Italia “essenziale” ma con i suoi atleti migliori, a differenza, ad esempio, delle nazionali americani e giapponesi che a un appuntamento internazionale come il Mondiale australiano hanno preferito gare minori in casa, ma in vasca lunga. Cosa ne pensi?

“Sono ovviamente scelte delle federazioni di ciascuna nazione. Noi ci siamo sempre, in un modo o nell’altro. E ci siamo non solo per fare presenza, ma per fare bene. Io credo che comunque l’opportunità di gareggiare in una rassegna iridata vada sempre onorata”.

Che tappa rappresenta Melbourne per te in questa stagione di transizione?

“È un Mondiale di transizione, come, appunto, lo è la stagione in generale. Già Fukuoka sarà un appuntamento importante perché aprirà l’anno che porterà alle Olimpiadi e si inizierà a capire quanto ciascuno di noi potrà dare”.

Quanto ci pensi a Parigi 2024?

“Per ora non ci penso perché sono abituata a ragionare su obiettivi a breve termine, perché cerco di dare il meglio in ogni appuntamento, ma è ovvio che presto inizierà a occupare gran parte delle mia testa. Dopo Fukuoka magari”.

E al mare ogni tanto ci pensi?

“No, per ora non è assolutamente nei miei orizzonti. E non penso che potrebbe esserlo, almeno a breve”.

Foto: Lapresse

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