Calcio
Oscar 2022, il flop italiano dell’anno è la Nazionale di calcio. Bocciata anche la Ferrari
Il 2022 è stato un anno semplicemente memorabile per lo sport italiano. L’Italia ha vinto in molteplici contesti, ha trionfato su tutta la linea, ha scritto record stupefacenti e ha regalato emozioni indelebili a tutti gli appassionati. In un’annata agonistica che ricorderemo a lungo, ci sono comunque state alcune contoprestazioni che stonano tra i tanti successi. La redazione di OA Sport ha selezionato i più grandi flop dell’anno nell’ambito degli Oscar di OA Sport 2022. Di seguito le due principali delusioni dello sport italiano negli ultimi 12 mesi.
OSCAR OA SPORT 2022, I FLOP DELL’ANNO:
PRIMO POSTO: NAZIONALE DI CALCIO MASCHILE
Per la prima volta nella storia, l’Italia non ha partecipato alla fase finale dei Mondiali per due edizioni consecutive. Uno smacco totale in quello che è per dispersione lo sport nazionale per eccellenza, quello più praticato e che stuzzica maggiormente la fantasia del pubblico medio. Una debacle di dimensioni mostruose se si considera che l’Italia è Campione d’Europa. Dall’apoteosi di Wembley, quando si sconfisse l’Inghilterra ai calci di rigore di fronte al proprio pubblico, alla mancata qualificazione alla rassegna iridata. Tutto nel giro di otto mesi.
Dopo il flop di quattro anni fa, con il ko contro la Svezia che escluse gli azzurri dalla competizione più prestigiosa e importante, questa volta è stata la Macedonia del Nord a spegnere i sogni di gloria dei ragazzi guidati dal CT Roberto Mancini. Prima l’incredibile pareggio a reti bianche in Irlanda del Nord, che ha permesso alla Svizzera di operare il sorpasso in classifica e che ha costretto l’Italia a disputare i playoff.
Lo spareggio con la Macedonia del Nord a Palermo, lo sciagurato gol di Trajkovski in pieno recupero, l’Italia intera che piange lacrime amare e che in autunno rimane a casa a guardare quello che accade in Qatar dove le migliori squadre del Pianeta si sono fronteggiate per alzare al cielo il trofeo più ambito. Risollevarsi, ancora una volta, non sarà semplice. Lo si dovrà fare da Campioni d’Europa e con una Final Four di Nations League alle porte.
SECONDO POSTO: SCUDERIA FERRARI
Doveva essere l’anno della rinascita. Si è tramutato in quello dell’ennesima delusione. Cocente, pesante, mortifera. La Scuderia di Maranello aveva utilizzato il precedente ciclo, quello dominato dalla Mercedes con il colpo finale della Red Bull, per preparare la vettura in vista di questa stagione. Il motivo era presto detto: il regolamento sarebbe cambiato e dunque si pensava che concentrandosi sui nuovi dettami si riuscisse a costruire una vettura in grado di battagliare per il titolo iridato, a distanza ormai di sedici anni dall’ultimo sigillo firmato Kimi Raikkonen. L’illusione dura giusto qualche gara: le vittorie di Charles Leclerc in Bahrain e in Australia fanno ben sperare, poi i ritiri pesantissimi di Barcellona e Baku fanno naufragare i sogni di gloria.
Si capisce che la vettura non è affidabile, il motore è potentissimo ma i rischi di rotture sono elevati e le problematiche tecniche sono innumerevoli. Nel frattempo la Red Bull, guidata da un impeccabile Max Verstappen, prende semplice il largo (addirittura quindici successi stagionali per l’olandese). Il secondo posto nella classifica costruttori e in quella piloti con Charles Leclerc (comunque reo di diversi errori al volante) non possono soddisfare il Cavallino Rampante. Le dimissione a fine anno del team principal Mattia Binotto sono la naturale conseguenza. L’auspicio è che si possa invertire la rotta già nel 2023, ma al momento la situazione non appare delle più rosee e l’aria che si respira a Maranello non è certamente delle più salubri.
Foto: Lapresse