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Padel
Padel, Luigi Carraro: “Questo sport merita le Olimpiadi, le donne sono sempre più vicine al Premier Padel”
Il 2022 è stato senza dubbi il miglior anno per il padel professionistico. Soprattutto grazie al Premier Padel, ossia il nuovo circuito (nato quest’anno) organizzato dalla Federazione Internazionale Padel (FIP) e Qatar Sports Investment (QSI) con il supporto della Professional Padel Association (PPA), il livello di questo sport si è alzato sensibilmente e sono state poste le basi per un futuro sempre più roseo.
In occasione del Milano Premier Padel P1, ultimo evento stagionale di questo nuovo circuito che si discosta dal World Padel Tour, abbiamo avuto l’occasione di intervistare il presidente della FIP Luigi Carraro, che ha trattato diversi argomenti interessanti. Qui di seguito tutte le sue parole.
A inizio anno si era parlato di dieci tappe e alla fine ne sono state fatte otto. È mancato qualcosa per poter arrivare a dieci?
“No in realtà non è mancato nulla. Noi addirittura a inizio anno avevamo pensato anche a dodici tappe visto che avevamo richiesta da tanti Paesi del mondo. C’è da ricordare che questo tour è un tour che nasce da tre progetti che si sono uniti, ovvero la Federazione Internazionale Padel (FIP), l’associazione giocatori (PPA) e Qatar Sports Investment (QSI). Tutte le decisioni importanti vengono dunque condivise con i giocatori e quando ci siamo resi conto che il calendario era molto saturo per loro e che fare dieci tappe sarebbe stato un impegno fisico troppo importante abbiamo deciso di limitare a otto i tornei”.
Siete soddisfatti di questo primo anno?
“Si siamo soddisfatti di quest’anno che è andato ben oltre le attese, però siamo tutti dei pignoli precisionisti. Quindi noi vogliamo la perfezione e il meglio. Ci sono molti aspetti organizzativi che vogliamo migliorare, in particolar modo la sistemazione delle varie tappe nel corso dell’anno, un qualcosa che sarà possibile dal 2024 (quando scadrà il contratto di esclusività dei giocatori con il World Padel Tour, ndr). Il rammarico per questa stagione è sicuramente l’assenza delle donne. Ci sono mancate molto, ma sono nei nostri desideri, dialoghiamo quotidianamente con loro e siamo fiduciosi che saranno presto con noi”.
Farete tornei Major, P1 e P2 oppure ci sarà una suddivisione diversa?
“Il ranking ufficiale della FIP è composto da due tour, ovvero il Premier Padel e il Cupra FIP Tour, e c’è tutta una scaletta che parte dai 2000 punti del Major fino ai 10 punti del FIP Promotion. Il punteggio più alto dei tornei del Cupra FIP Tour sono i FIP Platinum che hanno 200 punti, poi a salire ci sono i P2, i P1 e infine i Major. L’anno prossimo faremo, come quest’anno, solo Major e P1, poi a partire dal 2024, quando i giocatori saranno finalmente liberi e potranno giocare tutto l’anno i nostri tornei, faremo un minimo di 24 eventi suddivisi in Major, P1 e P2”.
Quindi il World Padel Tour sparirà?
“Non lo so, noi siamo focalizzati su noi stessi. Ci interessa il bene dello sport e il bene degli sportivi. Questo è un tour aperto, al contrario di quello che poteva essere il WPT prima o ancora prima il Padel Pro Tour che erano dei circuiti dove solo loro potevano organizzare. Il Premier Padel è diverso, noi abbiamo costruito la gestione organizzativa, ma tutti coloro i quali sono pronti a rispettare i requisiti che noi mettiamo sono i benvenuti a organizzare tornei”.
Tornando un attimo sull’attuale mancanza delle donne. Pensi che giocheranno il Premier Padel già dall’inizio del 2023 oppure ci vorrà un po’ più di tempo?
“Non avere le donne quest’anno è stato un dispiacere. Io rispetto e capisco la loro decisione di essere prudenti (anche le donne hanno un contratto di esclusività con il World Padel Tour, ndr), ma non la condivido perché ritengo che loro abbiano avuto una grande perdita a non giocare i nostri tornei. Avrebbero avuto molta visibilità e la possibilità di giocare in location strepitose, oltre al fatto di guadagnare prize money importanti. Ripeto, le capisco, non hanno voluto correre il rischio, ma penso che si siano rese conto che i maschi non hanno avuto conseguenze negative nonostante la situazione e quindi ora non vedo più nessun altro ostacolo che possa fermare le donne nell’avviare un progetto insieme a noi”.
Nella prossima stagione le tappe rimaranno le stesse di quest’anno oppure si giocherà anche in altre location?
“Noi abbiamo una lista infinita di Paesi che vogliono organizzare i nostri tornei. Ci troviamo nella situazione opposta rispetto a quando siamo partiti. Prima cercavamo organizzatori e ora invece dobbiamo selezionare. Le prospettive sono dunque molto entusiasmanti, c’è tanto lavoro da fare, noi siamo concentrati nel fare il tour migliore per i giocatori e per i fan di tutto il mondo”.
Il padel potrebbe esordire alle Olimpiadi già a Parigi 2024?
“Parigi 2024 è molto difficile, però a Parigi faremo sicuramente qualche attività collaterale. Non dimentichiamoci che il nostro partner Qatar Sports Investment è proprietario della squadra di calcio Paris Saint Germain, quindi abbiamo delle forti radici a Parigi e qualcosa faremo. Poi è chiaro che per le Olimpiadi vere e proprie noi ci lavoriamo tutti i giorni e ci farebbe piacere essere parte degli sport olimpici il prima possibile. Riteniamo che il padel lo meriti e che abbia tutte le caratteristiche necessarie, però credo anche che più che fare annunci dobbiamo lavorare sodo e far vedere agli enti preposti che questo sport merita il massimo e penso che presto otterremo dei risultati”.
Pensi che una cosa che manca sia la competitività di tanti Paesi?
“Sicuramente questo è un qualcosa che va migliorato. Non dimentichiamoci però che ci sono tante discipline olimpiche dove le medaglie si sa già a chi andranno e quindi questo non sarebbe il primo caso. Detto ciò, è importante evidenziare che comunque sta già cambiando molto sotto questo aspetto, ci sono tanti Paesi che stanno emergendo. L’anno prossimo saremo parte degli European Games e lo scorso settembre siamo stati parte dei Giochi Sudamericani. Quindi tutti gli step li stiamo compiendo uno a uno. Ora non ci resta che lavorare per raggiungere il traguardo più grande”.
Foto: Milano Premier Padel