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Pagelle Argentina-Australia 2-1, Mondiali calcio 2022: Messi da impazzire, buon impatto per Hrustic

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PAGELLE ARGENTINA-AUSTRALIA

Argentina 

E. Martinez 6,5: spettatore non pagante nella prima frazione, dalla squadra avversaria non arriva alcun tentativo. Beffato dal tocco di Fernandez nell’occasione del gol di Goodwin. Strepitoso il suo intervento su Kuol che salva il risultato a trenta secondi dalla fine.

Molina 5,5: non è la sua migliore serata: non riesce ad essere incisivo quando si propone in avanti, sbagliando spesso l’ultimo passaggio e, al contempo, si perde ogni tanto McGree, rischiando di creare seri problemi alla sua squadra (dal 79′ Montiel s.v.).

Romero 6: partita onesta, non ha molto di cui occuparsi, il povero Duke è troppo poco per dar fastidio ad uno dei difensori più interessanti del panorama europeo.

Otamendi 6: partita attenta per l’espertissimo centrale argentino. Duke è ben marcato, grazie anche all’aiuto di Romero, dimostrando di meritare il posto da titolare. Mezzo voto in meno per un retropassaggio rischiosissimo che per poco non gabbava Martinez.

Acuna 6: si comporta meglio rispetto all’ex Udinese occupante la fascia opposta. Disputa una discreta partita, non creando tantissimo ma senza gravi errori (dal 71′ Tagliafico s.v.).

De Paul 6,5: senza infamia e senza lode. L’ex Udinese è ben coperto dai centrocampisti avversari, ma il suo compito, l’accompagnamento nelle ripartenze, riesce a svolgerlo con sufficienza. Cresce nel secondo tempo, dando ancor più corsa e presenza in mezzo al campo.

E. Fernandez 6: si è preso di forza la titolarità della regia, scalzando un certo Paredes. Il giovane, in forza al Benfica, non ha illuminato, cercando spesso la sciabolata a scavalcare la difesa per i compagni. La sua prova rimane tutto sommato sufficiente. Sfortunata la sua deviazione sul tiro di Goodwin che porta al gol australiano.

Mac Allister 5,5: è un po’ in ombra il centrocampista del Brighton, ben schermato dai mediani australiani. Si fa vedere poco, rimanendo molto bloccato nella sua posizione centrale (dal 79′ Palacios s.v.).

Gomez 6: non è illuminante come è solito fare, però l’ex Catania ed Atalanta si sacrifica per la squadra, abbassandosi più volte per coprire tutti gli spazi potenzialmente usufruibili dagli australiani. Esce ad inizio ripresa (dal 50′ Lisandro Martinez 6,5: è autore di un intervento eccezionale su Behich che salva la porta di Martinez sul risultato di 2-1).

Alvarez 7: non è semplicissimo muoversi quando più di tre uomini ti marcano assiduamente, ma l’ex River ha una tecnica sopraffina, che gli permette di destreggiarsi con autorevolezza. Sfrutta l’ingenuità di Ryan e segna a porta vuota il raddoppio (dal 71′ Lautaro 5,5: si mangia il gol del 3-1, calciando in curva a due passi da Ryan, rovinando un assist regalato da Messi, poi è bravo Ryan a salvare due volte ancora sulla punta dell’Inter).

Messi 7,5: spesso viene sulla linea di centrocampo per ricevere il pallone ed avviare l’azione. Questa è la sola modalità d’azione per provare a scardinare la retroguardia oceanica. Riesce a farlo verso la fine del primo tempo, trovando la rete che sblocca il match. Mezzo voto in più per un’azione coast to coast che lo ha quasi portato alla doppietta.

CT Scaloni 6,5: la sua squadra può fare meglio considerato il potenziale delle individualità in campo. Argentina che comunque si qualifica ai quarti di finale, ma il discorso si poteva chiudere con anticipo sfruttando meglio alcune occasioni.

Australia

Ryan 5: subisce solo un tiro verso lo specchio, quello di Messi, su cui non poteva in alcun modo intervenire. Non ci sono altri errori o interventi da segnalare nel primo tempo. Folle il suo non rinvio ad inizio ripresa che regala la seconda rete all’Argentina, mentre salva la porta su un tiro di Lautaro nel recupero.

Degenek 6: partita non disastrosa per il terzino. Poca spinta offensiva, è vero, ma dalla sua parte Mac Allister non ha mai creato pericoli (dal 72′ Karacic s.v.).

Souttar 5,5: non disputa un brutto match, ma un atteggiamento troppo passivo aiuta Messi a caricare il mancino che sblocca il risultato.

Rowles 6: non commette nessun errore degno di nota, comportandosi dunque sufficientemente in questo match. Non ha colpe sul gol di Messi.

Behich 5,5: non commette particolari disattenzioni, ma da un suo fallo, apparentemente innocuo, si sviluppa l’azione che porta al gol di Messi. Sfiora il gol nel secondo tempo dopo una straordinaria cavalcata sulla sinistra, fermata solo da un grandioso Lisandro Martinez.

Leckie 5,5: non si è visto molto sulla destra, agendo quasi sempre in difesa. Per le sue caratteristiche offensive forse non è la miglior interpretazione del ruolo (dal 72′ Kuol 6: ha la chance del pareggio a trenta secondi dal fischio finale, la sua poca esperienza ed un ottimo Martinez gli negano la gioia del gol).

Mooy 6,5: l’esperto mediano ex Brighton è autore di un match efficace, aggredendo, molto al limite, i centrocampisti avversari in fase di non possesso ed impostando quando il pallone è tra i piedi degli australiani.

Irvine 5,5: rispetto al più blasonato compagno, il pressing offerto dal centrocampista è poco pulito, commettendo svariati falli che gli costano l’ammonizione.

Baccus 6,5: il giocatore del St. Mirren ha stupito in fase di interdizione. Non è cosa comune a molti fermare più di una volta Messi e il “Papu” Gomez, dimostrando di certo una buona personalità (dal 58′ Hrustic 6,5: grande ingresso del numero 10 dei “canguri”, che con la sua intraprendenza e la sua tecnica ha dato lo spunto necessario agli australiani).

McGree 6: non dispiace l’attaccante oceanico. Scappa più volte a Molina, mostrando di poter esser in qualche modo pericoloso, ma non è assistito dai compagni come dovrebbe (dal 58′ Goodwin 6,5: bravo e fortunato. Coraggiosa la sua conclusione dal limite al volo, la deviazione di Fernandez premia la scelta).

Duke 5,5: non è semplice muoversi per una punta quando lavora in solitudine se la squadra ha un atteggiamento ultradifensivo. Tocca pochissimi palloni, essendo ben coperto dai centrali argentini (dal 72′ MacLaren s.v.).

CT Arnold 6: il voto non può essere negativo. Nel primo tempo per una mezz’ora l’Australia limita notevolmente le qualità di Messi. Da recriminare la tempistica con cui effettua i primi cambi, che poi si rivelano decisamente efficaci. Socceroos che escono a testa altissima dal Qatar.

Foto: LaPresse

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