Seguici su

Calcio

Pagelle Marocco-Spagna 3-0 dcr, voti Mondiali 2022: Bounou eroe, Amrabat l’anima dei Leoni, Hakimi glaciale

Pubblicato

il

PAGELLE MAROCCO-SPAGNA 3-0 (dcr)

Marocco

Bounou, 8: all’inizio appare un po’ emozionato, poi però si scioglie non sbagliando nulla nella direzione della difesa e fra i pali. Ai rigori diventa l’eroe parando due rigori e costringendo Sarabia a mandare il terzo sul palo. Muro invalicabile.
Hakimi, 8,5: molto attento a non scoprire la sua zona di competenza. Si limita, ma vista l’importanza della posta in palio applica la giusta condotta alla sua gara. Nella serie finale decreta il passaggio del turno del Marocco con un cucchiaio tanto sfrontato quanto implacabile.
Saiss, 8:
quando può ci mette fisicità e gestione, quando non può si arrangia spazzando. Un capitano totale in termini di leadership.
Aguerd, 7,5:
collabora al meglio col compagno di reparto limitando al minimo i rischi e la pericolosità degli avanti spagnoli. Si fa male a cinque minuti dalla fine dei regolamentari lasciando il suo posto (dall’85’ El Yamiq, 6: entra adattandosi al copione del match capendo sin da subito che servirà attenzione).
Mazraoui, 7:
lotta a tutto campo dal primo minuto. Mostra una cilindrata importante accompagnata anche da alcune giocate veramente pregevoli sia in fase offensiva sia in fase difensiva (dall’82’ Attiat-Allal, 6: la sostituzione lo chiama a essere attento in fase difensiva e lui non sbaglia mai o quasi).
S. Amrabat, 9:
solita partita di lotta e di governo. Oggi con ancora più mordente per ringhiare sui  centrocampisti spagnoli, che infatti cercano di giragli al largo. E’ l’anima dei Leoni dell’Atlante. 
Ounahi, 7: partita di contenimento la sua, ma anche di inserimento. Nel primo tempo ha una palla gol di testa, che non riesce a indirizzare al meglio verso la porta difesa da Unai Simon (dal 120′ Benoun, 5: entra solo per tirare di fatto il calcio di rigore e lo sbaglia).
Amallah, 6,5:
del trio di centrocampo marocchino è sicuramente quello meno appariscente, ma anche il suo lavoro è molto energico fino a quando rimane in campo (dal 82′ Sabiri, 7: si sacrifica tantissimo provando anche laddove possibile a gestire il pallone. Ha il merito di aprire in maniera vincente la serie dei calci di rigore).
Ziyech, 7:
più che ad attaccare pensa a stare attento e a non perdere la posizione e le distanze. Per lui non è facile rinunciare a quasi tutte le soluzioni offensive, ma la partita lo richiede. Nei supplementari quasi sparisce per il troppo sacrificio, ma ai rigori tira fuori gli attributi insaccando una delle reti decisive per l’affermazione marocchina.
En-Nesyri, 5,5:
per lui si sapeva già in partenza che la partita non sarebbe stata facile. Prova a metterci tutto quello che ha, anche se a volte non basta (dall’82 Cheddira, 5,5: al debutto mondiale patisce un po’ di tensione sbagliando un gol e sciupando una potenziale occasione. Di contro però si dimostra un pericolo con i suoi tagli e le accelerazioni).
Boufal, 6,5:
dopo una fase di ambientamento e sacrificio si accende nella fase finale del primo tempo. Sostituito dopo metà del secondo tempo per un affaticamento (dal 66′ Ezzalzouli, 6,5: viene chiamato a giocare una porzione di partita importante e lui ci mette carattere e attenzione per non arretrare mai troppo sotto gli attacchi spagnoli).

CT Walid Regragui 8: il Marocco continua a essere la rivelazione dei Mondiali. Organizzazione difensiva pressoché perfetta, coraggio e prontezza nel scegliere i giusti sostituiti durante il match e il premio ai rigori di cogliere lo storico passaggio ai quarti di finale.

Spagna

Unai Simon, 6,5: nelle poche volte in cui viene chiamato in causa si fa trovare pronto. Nella serie finale para anche un rigore, ma non basta alla sua Spagna.
Llorente, 5,5:
schierato da Luis Enrique come terzino bada più a non prenderle che a venire in mezzo al campo per creare situazioni di scompiglio. Partita letteralmente “a tratti” la sua
Rodri, 6:
a livello difensivo è poco sollecitato. Si occupa di tenere gli equilibri e le distanze con il resto della squadra.
Laporte, 6:
legge i pericoli avversari tenendo lontana la minaccia marocchina. Nella ripresa la Spagna si allunga e lui va un po’ in sofferenza a volte dovendo ricorrere alle cattive per arrestare le ripartenze rivali.
Jordi Alba, 6:
si controlla a vicenda con Ziyech. Forse un po’ snaturato, ma comunque consistente nei suoi compiti tattici (dal 98′ Balde, 6: entra adeguandosi al contesto della partita).
Gavi, 5:
i compagni lo servono attendendosi molto da lui, che però sbaglia troppo senza riuscire ad accendersi (dal 64′ Soler, 5: dà poco dal punto di vista tecnico e nella serie conclusiva sbaglia anche un rigore. Giornata amara).
Busquets, 5,5:
sempre attento a tenere l’equilibrio in “Casa Spagna”. Accorcia in avanti quando serve, ma aiuta, col gioco aereo, anche il pacchetto arretrato. Nella serie finale dei rigori avrebbe la chance almeno di provare a riaprire i conti, ma non lo fa sbagliando anche lui dal dischetto
Pedri, 6:
alterna vivacità e ragionamento in una giornata non facile per la Spagna. A un certo punto le pile si esauriscono perché predica nel deserto
Ferran Torres, 5,5:
ci prova a più riprese sia cercando delle geniali imbucate sia con degli uno contro uno. Non trova collaborazione andando a spegnersi man mano che la partita scandisce i suoi minuti, prima di essere sostituito (dal 75′ Williams, 5,5: il suo ingresso non cambia l’inerzia della partita. Nel finale viene sostituito per fare posto a un rigorista), (dal 119′ Sarabia, 5,5: entra per tirare il rigore nella serie, ma per poco non risolve la contesa)
Asensio, 5:
prova a sparigliare un po’ le carte in attacco con continui tagli su tutto il fronte offensivo. Quando c’è da concretizzare però non ci riesce quasi mai (dal 64′ Morata, 5: Luis Enrique si gioca la carta dell’attaccante di peso, ma questa volta il centravanti ex Juventus viene inghiottito dalla difesa marocchina).
Dani Olmo, 5:
prestazione incolore la sua, non trova né tempi né spazi per fare male alla retroguardia marocchina (dal 98′ Fati, 5: entra per provare a stappare la situazione ma non ci riesce mai).

CT Luis Enrique 5: la Spagna finisce ai rigori per la terza volta consecutiva in una fase ad eliminazione diretta, contando anche gli Europei del 2021. Il Tiki-Taka è ormai superato, il possesso palla risulta sterile ed improduttivo dinanzi ad una squadra tatticamente organizzata in maniera sapiente come il Marocco. La nuova generazione dei giovani, per ora, è rimandata.

(AP Photo/Luca Bruno)

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità