Calcio
Pagelle Spagna-Giappone 1-2, voti Mondiali 2022: Doan spacca la partita, Unai Simon con le sue responsabilità
PAGELLE SPAGNA-GIAPPONE 1-2
Spagna
Unai Simon 5: non soffre minimamente nella prima frazione, ma è da un suo disimpegno troppo sufficiente che arriva il pari del Giappone, su cui non è nemmeno perfetto sul tiro di Doan; oltretutto, scivola in occasione del 2-1, permettendo alla sfera di tagliare l’area.
Azpilicueta 6,5: vince il ballottaggio con Carvajal e dà ragione al suo mister. Dal suo destro nasce l’elegante cross per l’1-0 di Morata; ma nasce come terzino difensivo, e nel primo tempo Kamada se ne accorge molto spesso. (dal 46′ Carvajal 5: entra lui e la Spagna balla inevitabilmente. La
Rodri 5,5: dopo un primo tempo sonnecchiante, in cui non si fa notare, viene preso in mezzo in occasione del 2-1, in cui non si fa trovare prontissimo.
Pau Lopez 6: anche per lui qualche responsabilità in occasione del gol del vantaggio giapponese, quando non riesce ad arrivare su quella palla che taglia tutta l’area poi messa dentro da Tanaka.
Balde 5: una prova senza troppi fronzoli e in cui non spinge troppo nella prima frazione dominata dagli iberici, ma poi è colpevole nell’aver perso il pallone dell’1-1 (in coabitazione con Unai Simon) che permette il pari giapponese. Doan lo manda al manicomio in occasione del raddoppio. (dal 68′ Jordi Alba)
Gavi 6: fa impressione vederlo giocare con il carisma e la calma di un veterano. Poi vedi la carta di identità che dice ‘anno di nascita 2004’ e ti spaventi. Viene però travolto dai compagni in quei cinque minuti di follia che vede la Spagna andare sotto. (al 69′ Ansu Fati 5,5: si muove molto, ma combina poco: non proprio un bel debutto in un Mondiale)
Busquets 6: il ‘segreto di Pulcinella’ dello scacchiere di Luis Enrique è, al solito, un comandante in mezzo al campo. Un prolungamento del suo mister in mezzo al campo. Nel pressing costante del secondo tempo tiene la linea alta.
Pedri 6: il fenomeno del Barcellona non è chiamato ad una prova decisiva, e nella prima frazione gioca al piccolo trotto. Quando la Spagna finisce sotto cerca di essere l’uomo in più con la sua fantasia, ma non viene supportato.
Nico Williams 6: lui sì che sente l’importanza della partita, anche perché è la sua ‘prima volta’ dal primo minuto con la maglia delle Furie Rosse. Prova sempre a dare un punto di riferimento, poi viene sostituito quando la Spagna va sotto. (dal 57′ Ferran Torres 5,5: prova a piazzarsi in mezzo all’attacco, ma viene sempre messo in gabbia dai centrali del Giappone).
Morata 6,5: il ‘vero nueve’ colpisce ancora. Il suo movimento in area all’11’ è perfetto per l’incornata dell’1-0: è il terzo gol in tre partite, equivalendo una leggenda iberica come Telmo Zarra. Nel momento del bisogno però, Luis Enrique preferisce cambiarlo. (Al 58′ Asensio 5: entra per dare imprevedibilità alla manovra, ma per lungo tempo crea solo confusione: solo una conclusione da fuori su cui Gonda risponde presente)
Dani Olmo 5: Ci prova pure, ma il suo talento viene spesso ingabbiato al momento decisivo. Non è un caso che le migliori azioni del primo tempo nascano dal lato opposto; nell’assalto iberico cambia lato, ma non è la sua serata, fallendo una importante occasione poco prima del 90′.
All. Luis Enrique 5,5: per 45 minuti è la sua Spagna dominante in mezzo al campo, che sembra poter chiudere i conti con uno schiocco di dita. Ma il rientro in campo è shock, e il lungo possesso diventa sterile contro il muro giapponese. Trenta minuti di dominio, solo due tiri in porta: un po’ poco. Con il Marocco servirà di più.
Giappone
Gonda 6,5: Non può nulla sul primo gol, non è poi costretto a subire particolari pericoli durante il primo tempo. Importante nella seconda frazione, quando per due volte riesce ad opporsi a Dani Olmo e ad Asensio poco prima del 90′. Le uniche due vere occasioni spagnole
Itakura 5,5: per tre anni è stato nell’orbita del Manchester City, ma non fa fede a questo piccolo biglietto da visita perdendosi in maniera elementare Morata in occasione del gol del vantaggio spagnolo. Resta però l’unica sbavatura della sua sfida, perché quando viene puntato, che sia Dani Olmo o Ansu Fati, non si passa.
Yoshida 6,5: la sua indole da guerriero è sempre visibilissima, usando ogni pezzo del proprio corpo per evitare che i tiri avversari possano finire anche vicino alla porta. Il baluardo nell’assalto della Spagna.
Taniguchi 5,5: fra i tre del pacchetto arretrato è quello che viene sollecitato di più; Nico Willams lo mette sotto stress, è dal suo lato che arriva l’assist dell’1-0. Partecipa alla diga orientale per difendere il vantaggio.
Nagatomo 5: L’ex Inter non riesce mai a spingere e a mettere in difficoltà gli spagnoli, lasciando Kamada troppo solo nella lotta con Azpilicueta. (al 46′ Mitoma 6: la sua velocità diventa una valvola di sfogo importante per il Giappone, che dal suo lato torna ad essere pericoloso. Offre una palla spaziale ad Asano, che sciupa.)
Morita 6: classica partita di sostanza la sua, facendo da frangiflutti avanti alla difesa senza farsi notare troppo. Nel secondo tempo contribuisce alla battaglia per difendere il vitale vantaggio.
Tanaka 7: un primo tempo in cui viene costantemente dominato dai suoi dirimpettai, poi nel secondo tempo diventa inatteso protagonista con il gol del vantaggio. Stoico poi difensivamente, guidando la sua squadra nel costante pressing nella seconda frazione. (Dall’86’ Endo SV)
Kubo 5: dovrebbe essere l’uomo di fantasia del Giappone, ma il giocatore della Real Sociedad non vede praticamente mai la palla contro una squadra che, per appartenenza di campionato, dovrebbe conoscere. Moriyasu lo sostituisce malinconicamente a fine primo tempo. (Al 46′ Doan 7,5: gli bastano tre minuti per convincere tutti che il suo ingresso è la mossa giusta, il suo sinistro piega le mani a Unai Simon, per poi ispirare anche il gol di Tanaka).
Kamada 5,5: l’uomo di esperienza del Giappone ci prova in maniera smaliziata, ma senza essere davvero incisivo. La prima grande occasione del match parte dalla sua parte. (al 70′ Tomiyasu 6: entra per dare una mano durante l’assalto spagnolo. E il Giappone soffre poco o nulla.)
Ito 6: va vicino al gol nei primi minuti, quando il suo Giappone è più arrembante, ma il suo destro finisce sull’esterno della rete. Il suo sinistro può sempre essere pericoloso e la Spagna lo sa, sempre protagonista quando i giapponesi ripartono nel secondo tempo.
Maeda 5: prima frazione da spettatore non pagante, non riesce minimamente ad essere incisivo lì davanti con Rodri e Pau Torres che fanno buona guardia su di lui. (Al 62′ Asano 6: si divora l’occasione di chiudere la partita imbeccato da Mitoma, poi pensa solo ed esclusivamente a difendere)
All. Moriyasu 7: Una prima frazione in cui la sua squadra viene dominata, poi indovina il cambio con Ritsu Doan che stravolge la sfida. La sua squadra si chiude a riccio e fa male in ripartenza, dotata anche di una buona tecnica. E da comparsa, il suo Giappone si prende la testa del girone.
Foto: LaPresse