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Pattinaggio artistico, l’Italia può vincere il medagliere agli Europei 2023? Un sogno da fissare come obiettivo

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C’è un dato molto importante da trarre ora che le Finali del circuito ISU Grand Prix 2022-2023 di pattinaggio artistico sono andate in archivio. Al PalaVela di Torino l’Italia – Paese con più presenze a livello europeo – ha infatti conquistato la bellezza di tre podi tra cui spiccano la vittoria di Nikolaj Memola (Junior maschile) e i due terzi posti di Sara Conti-Niccolò Macii (coppie) e Charléne Guignard-Marco Fabbri (danza).

Nel momento più importante, dove era importante approfittare della provvisoria assenza della Russia, i nostri ragazzi hanno risposto presente alla sfida, cogliendo delle opportunità importantissime sia per questioni di mero prestigio (vincere aiuta a vincere, dice il detto) sia per un fattore di crescita e responsabilità. In tal senso dunque non è certamente nascosto il reale e concreto prossimo obiettivo della spedizione azzurra: vincere il medagliere ai Campionati Europei 2023, in scena a Espoo (Finlandia) dal 23 al 29 gennaio.

Un traguardo che fino all’anno scorso sembrava un sogno impossibile da realizzare ma che oggi appare altamente raggiungibile. I pattinatori tricolore infatti, ad eccezione della più complicata categoria individuale femminile, avranno infatti la possibilità di andare a medaglia in tre delle specialità in programma, in alcuni casi anche conquistandone più di una.

Pattinaggio artistico, Finali Grand Prix Torino 2022: l’Italia chiude la rassegna da protagonista. E il meglio deve ancora venire

Pensiamo ad esempio alle coppie d’artistico, prova in cui a tentare il blitz per la top 3 ci saranno proprio i finalisti che hanno calcato il ghiaccio piemontese poche ore fa, dunque i terzi classificati Conti-Macii e Ghilardi-Ambrosini, piazzatisi al quinto posto ma con concrete possibilità anche di vittoria in caso di due programmi puliti. Chi temere in questo caso? Indubbiamente la coppia georgiana Karina Safina-Luka Berulava, in questa stagione tormentata da alcuni problemi fisici, oltre che in generale la Germania, unica Nazione oltre all’Italia (e ovviamente la Russia) ad aver lavorato con frequenza nel settore delle coppie. Ai due team italiani, come sappiamo, se ne aggiungerà un terzo, probabilmente deciso dopo i Campionati Italiani di Brunico: in lizza Lucrezia Beccari-Matteo Guarise e Irma Caldara-Riccardo Maglio.

Possibilità di ottenere più metalli anche nella specialità individuale maschile, dove l’Italia potrà schierare ben tre pedine guidate dall’altoatesino Daniel Grassl e dal gioiellino Matteo Rizzo, entrambi pronti a fare la voce grossa. Vediamo poi chi si aggiungerà ai due tra il potente Gabriele Frangipani e Nikolaj Memola. In questo caso i pericoli arriveranno d’Oltralpe, complice la presenza di Adam Siao Him Fa (vincitore del Grand Prix de France) e di Kevin Aymoz, oltre che dal georgiano Morisi Kvitelashvili, apparso però in questo primo stralcio di annata sportiva in una condizione veramente complicata.

In danza sembra invece la medaglia sembra già certa, bisognerà solo vedere di quale caratura. La gara di Torino ha confermato la superiorità di Guignard-Fabbri sui diretti avversari a livello continentale, ovvero Lilah Fear-Lewis Gibson, questi ultimi tuttavia già capaci di insidiare gli allievi di Barbara Fusar Poli, soprattutto nella rhythm dance, un segmento in cui Marco e Charléne dovranno cercare di aumentare i giri per non correre particolari rischi e svolgere la competizione in serenità concentrandosi soltanto su di loro.

Difficilissim invece la situazione in campo femminile. Anche senza le Russia infatti il nostro movimento dovrà fare i conti con tantissime pattinatrici quotate, tra cui spiccano la favoritissima Loena Hendrickx, la polacca di stanza a Egna Ekaterina Kurakova, la georgiana Anastasia Gubanova e profili in risalita come la svizzera Alexia Paganini. L’obiettivo, semmai, potrebbe essere quello di piazzarsi nell’ultimo gruppo di discesa sul ghiaccio dopo lo short. Ma molto dipenderà anche da chi prenderà parte alla rassegna continentale.

Foto: Valerio Origo

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