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Perché la boxe rischia di sparire dalle Olimpiadi già da Parigi 2024. Cosa ha fatto infuriare il CIO

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Il CIO si è infuriato e ora la boxe trema. Se la presenza ai Giochi di Los Angeles 2028 appariva già in forte dubbio, adesso il rischio è quello di non vedere questo sport nemmeno alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il motivo di tutto ciò è l’estensione del contratto di sponsorizzazione di Gazprom come main partner dell’IBA, l’associazione internazionale di pugilato presieduta dal russo Umar Kremlev.

È da ricordare giustamente che già a settembre si era creato il caos, quando il secondo Congresso straordinario dell’IBA aveva impedito all’olandese Boris van der Vorst di candidarsi contro Kremlev alle presidenziali, mentre il TAS, il Tribunale dello Sport, aveva deciso il contrario.

Questo il duro comunicato del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) alla luce di quanto successo in questi ultimi giorni: “L’ultimo Congresso IBA ha dimostrato ancora una volta che l’IBA non si preoccupa realmente del suo sport e dei suoi pugili, ma solo del suo potere. L’estensione del contratto di partnership con Gazprom come sponsor principale rafforza le preoccupazioni che il CIO ha espresso ancora una volta e di nuovo dal 2019. Questo annuncio conferma che l’IBA continuerà a dipendere da una società ampiamente controllata dal governo russo”. 

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Gli eventi di qualificazione per Parigi 2024 dovrebbero cominciare il primo maggio, ma ora bisognerà capire come andrà a finire questa vicenda. È importante ricordare che la boxe ha fatto il suo esordio ai Giochi Olimpici nel 1904 a Saint-Louis negli Stati Uniti e c’è sempre stata da Anversa 1920 in poi.

Foto: Federpugilato

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