Sci Alpino
Sci alpino, Lara Colturi: “Torno in Italia? Non è nei miei pensieri. In Albania ho un buon supporto”
Primo gigante in Coppa del Mondo e 17° posto a Killington, peraltro a 16 anni appena compiuti: roba da predestinati. Lara Colturi, da settimane, è sulla bocca di tutti. Che fosse un talento annunciato era noto da tempo: nelle categorie giovanili non ha lasciato neanche le briciole alle avversarie. Un diamante grezzo che meritava ben altri palcoscenici e l’avvio del circuito maggiore di sci alpino lo ha dimostrato.
Lara Colturi ha impiegato tre gare di Coppa del Mondo (aveva disputato anche i due slalom di Levi) prima di raggiungere la qualificazione per la seconda manche e la conseguente zona punti: l’americana Mikaela Shiffrin vi riuscì al quarto tentativo, Petra Vlhova al primo. Paragoni importanti, forse troppo, ma giova raffrontare esempi comunque rarissimi di precocità.
La figlia della campionessa olimpica Daniela Ceccarelli, come noto, ha deciso di gareggiare per l’Albania, pur essendo italianissima: una scelta che ha fatto discutere e che la stessa Lara Colturi ci ha spiegato.
Ti aspettavi, alla terza gara in Coppa del Mondo, di sfiorare la top15 e realizzare il quarto tempo di manche?
“Non mi aspettavo un tale risultato, no. Il mio obiettivo era divertirmi e fare esperienza. La prima manche c’era molto vento, ma sono riuscita a dare il massimo. Nella secondo penso avrei potuto fare meglio, ma sono molto contenta“.
Al momento il gigante è la tua specialità di punta? In cosa devi migliorare in slalom?
“Penso che tra gigante e slalom non ci siano grandi differenze, nel senso che, considerando Levi, non sono andata molto lontana dalla qualifica e in allenamento mi sento bene“.
Quest’anno ti vedremo in gara anche in qualche superG?
“Penso di sì, amo la velocità e mi sono allenata ed ho già gareggiato anche in Sud America. Dovrei essere presente a St. Moritz, è anche un posto a cui tengo particolarmente, mi sono allenata lì e mi allenerò ancora lì sicuramente“.
L’Albania non ha tradizione negli sport invernali. Come vieni considerata lì e qual è il tuo rapporto con i media e tifosi locali?
“Ottimo, c’è molta attenzione ed entusiasmo, sia da parte dei media che sui social media e con tutte le persone che ho incontrato, anche nelle Istituzioni“.
Tanti sostengono che puoi ripercorrere la carriera di Vlhova e Shiffrin. Ti pesano questi paragoni o è davvero lì che vuoi arrivare?
“Non credo nei paragoni, ognuna ha il proprio percorso e non sto molto a sentire queste cose. Vorrei continuare a divertirmi sugli sci, fare esperienza, viaggiare, conoscere posti nuovi. Non mi metto pressioni sui risultati o sulla carriera futura“.
Ti manca non poter indossare la maglia azzurra o non ci pensi?
“Non ci penso, non è qualcosa che vivo come una nazionale di calcio, ci sono state strumentalizzazioni e riflessioni da cui mi tengo lontana. Lo sci alla fine è uno sport individuale, come il tennis, il golf, e molti altri“.
In futuro ti piacerebbe tornare a sciare per l’Italia, ovvero la tua nazione?
“Ora non è nei miei pensieri. Non so nemmeno quali gare e quali attività farò tra un mese, è anche bello valutare le opportunità quando si presentano, senza guardare troppo avanti. A me interessa continuare a sciare, fare quello che amo“.
Sei convinta di aver fatto la scelta giusta con l’Albania?
“Sono contenta di poter continuare a sciare con i miei genitori, che mi allenano e anche a volte con mio fratello Yuri, che scia anche lui. Ho ricevuto un buon supporto e ho potuto partecipare alla South American Cup e anche debuttare in Coppa del Mondo. Ma non c’è da parte nostra nessun tipo di riflessione su cosa sarebbe stato se, abbiamo colto un’opportunità e ora le cose stanno andando bene“.
Intervista a cura di Edoardo Diamantini
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Foto: Andrea Cappelletti