Sci Alpino
Sci alpino, l’Italia non vince in Val Gardena dal 2008. Era la casa di Kristian Ghedina
La Coppa del Mondo di sci alpino 2022-2023 si prepara per un lungo filotto di gare sulle nevi italiane. Nel corso del prossimo weekend, infatti, vivremo ben tre gare veloci in Val Gardena prima della doppietta in gigante dell’Alta Badia. Si gareggerà, come tradizione, sulla Saslong, una delle piste più iconiche e classiche del Circo Bianco. Siamo, infatti, pronti per la gara numero 100 della sua storia (saranno 101, per l’esattezza, al termine del weekend), e pensare che la prima edizione è stata vissuta nel lontano 1969, con una discesa vinta dallo svizzero Jean Daniel Dätwyler davanti al francese Henri Duvillard ed all’austriaco Rudi Säller.
Proviamo, quindi, a fare un po’ di storia della Saslong per quanto riguarda i nostri alfieri. Il primo italiano a salire sul podio in Val Gardena è stato Roland Thoeni nella Coppa del Mondo 1972 in gigante. La vittoria va allo svizzero Edmund Bruggman davanti all’austriaco Reinhard Tritscher. Nel 1975 tocca a Gustav Thoeni che fa suo il parallelo davanti a Ingemar Stenmark ed allo svizzero Walter Tresch. Per vedere un altro italiano sul podio bisogna attendere la fine degli anni ’70 con Herbert Plank. Nel 1977 l’altoatesino è secondo in discesa alle spalle dell’austriaco Franz Klammer ma davanti al norvegese Erik Hàker. Un anno dopo lo stesso Plank vince la gara, davanti agli austriaci Peter Wirnsberger e Franz Klammer. Negli anni ’80 arrivano poche soddisfazioni per i nostri colori con Michael Mair secondo nella discesa del 1987 alle spalle del canadese Rob Boyd e davanti al tedesco Markus Wasmeier. Per il resto, niente da segnalare.
Si arriva, quindi, alla “Era Ghedina” dato che l’ampezzano ha scritto numerose pagine di storia sulla pista della Val Gardena. Nel 1990, a soli 21 anni, Kristian Ghedina chiude al terzo posto la discesa alle spalle degli elvetici Pirmin Zurbriggen e Franz Heinzer. La prima vittoria di “Ghedo” arriva nella Coppa del Mondo 1997 con il successo sul francese Luc Alphand e l’austriaco Josef Strobl. Arriva un altro trionfo nel 1999 con il gradino più alto del podio davanti al norvegese Lasse Kjus e all’austriaco Werner Franz. Nella gara del giorno successivo, Ghedina è secondo alle spalle dell’austriaco Andreas Schifferer ma davanti a Hermann Maier. Il dominio del nostro portacolori prosegue anche nel 2000, con l’ennesima vittoria davanti a Josef Strobl ed al canadese Ed Podivinsky. Ma non finisce qui. Nel 2022, a 33 anni suonati, l’ampezzano centra l’ennesimo trionfo precedendo Lasse Kjus e Kurt Sulzenbacher
A questo punto i buoni risultati si fanno rarefatti e bisogna attendere il 2009 in superG per vedere un altro azzurro vincere sulla Saslong. Tocca a Werner Heel che precede lo svizzero Didier Defago e lo svedese Patrick Jaerbyn. Nel 2010, sempre in SuperG, è Patrick Staudacher a centrare un terzo posto, alle spalle di Aksel Lund Svindal e dello svizzero Carlo Janka. Nel 2013 ancora Werner Heel a podio, sempre in superG, accompagnato da Matteo Marsaglia, entrambi alle spalle del vincitore Svindal. Passiamo alle edizioni più recenti. Il 19 dicembre 2014 Dominik Paris interrompe un digiuno di ben 13 anni e riporta un azzurro sul podio in discesa, con il terzo posto nella gara vinta dallo statunitense Steven Nyman su Kjetil Jansrud. Si tratta dell’ultimo risultato di spicco per i nostri portacolori in discesa sulla Saslong. In superG, invece, lo stesso Paris è secondo il 20 dicembre 2014 nella prova vinta da Kjetil Jansrud, mentre il 14 dicembre 2018, Christof Innerhofer è secondo alle spalle di Aksel Lund Svindal per l’ultimo podio in assoluto per l’Italia sulla pista di casa.
Foto: LaPresse