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Sci alpino: l’Italia punta sul tris Vinatzer, Sala e Maurberger in slalom. Ma occhio ai veterani Razzoli e Gross

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In questa prima parte di Coppa del Mondo all’appello mancano solo gli slalomisti, ma il loro momento arriverà a brevissimo, visto che domenica è in programma a Val d’Isère la prima gara dell’anno tra i rapid gates. A differenza di quanto accade nel settore femminile, dove recita il ruolo quasi della comparsa, l’Italia si presenta con buone ambizioni e con voglia di riscattare un anno passato un po’ sottotono.

A livello di staff tecnico c’è stato un importante cambio, con il ritorno di Simone Del Dio come capo allenatore. Con la Francia ha vinto praticamente tutto, portando anche Clement Noel sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi, ed ora Del Dio cerca di ripetersi con la sua Italia, in un percorso che dovrà per forza avere come traguardo quello di Milano-Cortina 2026. Il primo obiettivo, però, deve essere quello di rompere un tabù che dura da troppo tempo ed è quello della vittoria in Coppa del Mondo, visto che l’ultima è stata nel 2017 a Zagabria con Manfred Moelgg.

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I fari sono puntati soprattutto su Alex Vinatzer, che è l’uomo di punta dello slalom maschile italiano, sicuramente il talento più cristallino e futuribile. L’altoatesino ha dimostrato di avere tutte le qualità per stare con i migliori della specialità, ma lo ha fatto solamente a sprazzi, con una scarsissima continuità anche tra una manche e l’altra. Il podio in Coppa del Mondo manca addirittura dallo slalom di Madonna di Campiglio del dicembre 2020. Nella passata stagione tanti errori, troppo discontinuità tra una manche e l’altra. Una crisi tecnica e ad un certo punto probabilmente anche mentale per il giovane azzurro, con una sciata sempre troppo aggressiva e davvero al limite e con il pensiero delle già troppe inforcate o uscite di pista.

Se per Vinatzer la scorsa stagione è stata deludente, si può dire tutto il contrario per Tommaso Sala. Il 27enne di Milano ha trovato grande continuità gara dopo gara, centrando anche il miglior piazzamento della carriera con il sesto posto di Kitzbuehel. Una serie di risultati che gli sono valsi la convocazione alle Olimpiadi, che sembrava davvero insperata all’inizio della stagione.

E’ un’Italia che fa ancora affidamento sui veterani ed in particolare su Giuliano Razzoli. Il campione olimpico di Vancouver è stato l’unico azzurro a salire sul podio nella passata stagione, con un fantastico terzo posto a Wengen. Purtroppo l’età e qualche acciacco fisico non permettono al “Razzo” di avere grandissima continuità, ma le cartucce da sparare ci sono ancora e il bolognese non vuole assolutamente mollare.

Sulla scia di quanto ha fatto Razzoli, anche Stefano Gross spera di rilanciarsi. In alcuni momenti si è rivisto quello sciatore capace di salire più volte sul podio, ma sono stati solo dei lampi. Sarà di nuovo al cancelletto di partenza anche Simon Maurberger, che negli ultimi due anni ha pagato il grave infortunio patito nel parallelo di Chamonix e che sta ancora cercando di ritrovarsi. Un altro compito per Simone Del Dio, chiamato davvero a dare una scossa a tutto lo slalom azzurro.

FOTO: LaPresse

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