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Sci di fondo
Sci di fondo: Simone Mocellini e una settimana italiana importante a Beitostølen
Eppur si muove. Il microcosmo dello sci di fondo italiano fa finalmente registrare qualcosa che non è il solito copione con Federico Pellegrino (assente in quel di Beitostølen). Merito di Simone Mocellini, ma anche del tipo di reazione che è riuscito a provocare nel resto del gruppo azzurro.
Un secondo posto del genere, nella sprint a tecnica classica, arrivato praticamente senza esperienza a livello di Coppa del Mondo, ha ridato linfa vitale all’ambiente azzurro. E ce n’era anche un gran bisogno: vero, mancava Klaebo e mancava anche Pellegrino, ma a parte loro due c’erano tanti nomi competitivi sia per fatto storico che per condizione del 2022. Mocellini ha fatto una cosa molto semplice: ci ha creduto. E, per sua stessa ammissione, ha “finto” di trovarsi in OPA Cup. Non ha avuto timore, e questa è la caratteristica più importante. L’augurio è che questo non resti un risultato isolato, ma sia seguito da altri buoni riscontri. Non necessariamente la vittoria: bastano anche prove di costanza.
Il podio del trentino ha fatto bene anche al resto del contingente italiano. Dietmar Noeckler, che ha finito al 13° posto la 10 km al rientro in gare di Coppa del Mondo. Un risultato, il suo, che conforta perché il suo vero obiettivo è un altro, la 50 km a Planica. Ed è stato lui stesso a dire chiaramente come l’impresa di Mocellini gli sia stata di grande stimolo per raggiungere quella tredicesima posizione. E non solo: ritiene che questo debba essere un segnale per tutti i giovani. Una specie di “credeteci”. E ha ben ragione di dirlo.
Non si può non rimarcare la condizione di Francesco De Fabiani, in questo weekend davvero di gran lusso, quasi a riavere indietro la versione degli anni migliori. Sesto posto, sì, ma non regalato, nella 10 km: un sesto di gran valore, conquistato mettendo in mostra una grande capacità di accelerare nel corso della competizione, arrivando a lottare per il podio. Il fatto che il suo stato sia stato confermato nel giorno successivo, quello della staffetta, ha creato un ulteriore livello di speranza per il Tour de Ski, che si presterebbe davvero bene a un piazzamento di valore se questo De Fabiani riuscisse a tenersi questo stato delle cose.
Per quanto riguarda il settore femminile, le cose sono rimaste per certa misura nella norma. Fa parzialmente eccezione Caterina Ganz. Sia chiaro, niente di fenomenale, però c’è una continuità di risultati ogni volta appena superiori alla volta precedente, il che conforta e non poco.
Foto: Fulvio Valbusa