Sci di fondo
Sci di fondo, Tour de Ski 2023. I favoriti: sarà un monologo di Johannes Høsflot Klæbo?
Nel weekend aprirà i battenti la XVII edizione del Tour de Ski, leggasi il padre di tutte le prove multi stage dello sci di fondo. L’evento si è però ormai trasformato in una sorta di Kronos poiché, proprio come la divinità della mitologia ellenica, ha cominciato a divorare i suoi figli. Nessun appuntamento a tappe nato dopo il TdS è infatti giunto al giorno d’oggi. Sopravvive solo l’originale, che vide la luce nell’inverno 2006-07.
In questo 2022-23 il Tour de Ski prevede sette tappe divise in tre località. Si partirà dalla Val Monastero (Svizzera), dove sono in programma una sprint a skating e un inseguimento di 10 km a tecnica classica. Dopodiché ci si trasferirà in Germania, a Oberstdorf, sulle cui nevi andranno in scena una 10 km in alternato contro il cronometro e un altro inseguimento, ma stavolta di 20 km e a tecnica libera. Infine ci si sposterà in Italia, in Val di Fiemme, dove si disputeranno una sprint in alternato, una 15 km mass start a tecnica classica e la scalata Cermis.
Alla luce dell’embargo posto in essere nei confronti della Russia, è evidente come il grande favorito per la vittoria finale sia Johannes Høsflot Klæbo, già trionfatore nel 2018-19 e 2021-22. Alternative? Sono tutte da cercare in casa Norvegia. Forse Simen Hegstad Krüger, alla luce dei precedenti, ha qualcosa più dei connazionali. Cionondimeno, trattasi soprattutto dell’auspicio di vedere un po’ di lotta.
La Fis, dopo aver rivoluzionato il sistema di punteggio per le gare di Coppa del Mondo, ha deciso di fare altrettanto con quello del Tour de Ski. Giusto per non smentirsi, il management della disciplina ha optato per complicare viepiù la situazione. Ottima idea per favorire la comprensione degli eventi da parte dei sempre meno spettatori ancora talmente appassionati da seguire le sorti di una nave finita alla deriva.
Se fino allo scorso anno la classifica finale assegnava punti quadruplicati, in questa stagione saranno “solo” triplicati. Ovviamente mantenendo le debite, minime, differenze tra una posizione e l’altra. Pertanto chi vincerà la manifestazione riceverà 300 punti, il secondo 285, il terzo 270, il quarto 255, il quinto 240, il sesto 225, il settimo 216, l’ottavo 207, il nono 198, il decimo 189, l’undicesimo 180, il dodicesimo 174, il tredicesimo 168, il quattordicesimo 162, il quindicesimo 156, e via a scalare sino al cinquantesimo, che raccoglierà 3 punti; ma cinquanta lo finiranno?
Invece, al termine di ogni tappa, i punti saranno assegnati solamente ai primi trenta! Dunque come una volta. Anzi, no! Si è comunque optato per cambiare la distribuzione algebrica delle posizioni dalla seconda alla sesta. Indi per cui il vincitore raccoglierà 50 punti, il secondo 47, il terzo 44, il quarto 41, il quinto 38, il sesto 35, il settimo 32, l’ottavo 30, il nono 28, il decimo 26, l’undicesimo 24, il dodicesimo 22, il tredicesimo 20, il quattordicesimo 18, il quindicesimo 16, il sedicesimo 15 e via a scalare di uno sino al trentesimo, che otterrà 1 punto.
“Heureux celui qui a compris qu’il ne fallait pas chercher à comprendre”. E non aggiungiamo altro.
Meglio passare all’albo d’oro della manifestazione, in campo maschile le sedici edizioni andate sinora in scena hanno avuto nove vincitori diversi, elencati di seguito di anno in anno.
2007 – ANGERER Tobias [GER]
2008 – BAUER Lukas [CZE]
2009 – COLOGNA Dario [SUI]
2010 – BAUER Lukas [CZE] (II)
2011 – COLOGNA Dario [SUI] (II)
2012 – COLOGNA Dario [SUI] (III)
2013 – LEGKOV Alexander [RUS]
2014 – SUNDBY Martin Johnsrud [NOR]
2015 – NORTHUG Petter [NOR] *
2016 – SUNDBY Martin Johnsrud [NOR]
2017 – USTIUGOV Sergey [RUS]
2018 – COLOGNA Dario [SUI] (IV)
2019 – KLÆBO Johannes Høsflot [NOR]
2020 – BOLSHUNOV Alexander [RUS]
2021 – BOLSHUNOV Alexander [RUS] (II)
2022 – KLÆBO Johannes Høsflot [NOR] (II)
* L’edizione del 2015 è passata di mano un anno e mezzo dopo la sua conclusione. Infatti inizialmente era stata conquistata da Sundby, che però nel luglio 2016 venne squalificato dal Tas al termine di una lunga vicenda giudiziaria a causa di consumo eccessivo di salbutamolo proprio durante l’evento. Di conseguenza il norvegese perse il successo finale, andato “a tavolino” al connazionale Northug.
Foto: La Presse