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Speed skating, il sigillo di Davide Ghiotto e la sorpresa di David Bosa a Calgary per l’Italia

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Le prime quattro tappe della Coppa del Mondo di speed skating sono andate in archivio e in casa Italia il sorriso c’è per quanto raccolto in questa prima parte di stagione. La squadra guidata dal direttore tecnico Maurizio Marchetto ha ottenuto la bellezza di due vittorie e sei podi complessivi nel susseguirsi degli impegni del massimo circuito internazionale.

Nel double header di Calgary, infatti, il Bel Paese ne è uscito decisamente rinfrancato e l’appuntamento “#4” ha lasciato il segno in maniera chiara. Sì perché Davide Ghiotto andava in cerca del primo successo di Coppa del Mondo, dopo aver fatto incetta di podi (5) nelle ultime gare disputate.

Negli amati 10000 metri, valsi a Pechino il bronzo a Cinque Cerchi, l’azzurro ha colto nel segno, aggiudicandosi la prova in maniera chiara e stabilendo il nuovo primato italiano di 12:45.10, migliorando di 88 centesimi il riscontro che gli permise di salire sul podio ai Giochi in Cina.

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Certo, il canadese Ted-Jan Bloemen, campione infinito della distanza, si è imposto con il tempo pazzesco di 12:33.75 (record della pista) nella Division B dei 10000 metri, ma nel corso della tappa di Calgary si è potuto anche constatare quanto le condizioni della pista fossero un po’ più favorevoli per chi si è cimentato nella “divisione secondaria” delle prove più lunghe. Basti vedere che nei 5000 metri femminili l’olandese Sanne In’t Hof si sia imposta con un crono migliore di quello di una campionessa assoluta come la connazionale come Irene Schouten.

Un successo significativo per Ghiotto dal momento che un italiano non si imponeva in una specialità con il cronometro dello speed skating dai tempi di Enrico Fabris, unico italiano a prevalere nella distanza (10000 metri) in Coppa del Mondo nel novembre 2006 a Mosca.

Ci ha pensato poi David Bosa a dare una bella scossa. Il trentenne nostrano, dopo i miglioramenti evidenziati nel corso della stagione che l’hano portato nelle Division A di 500 e 1000 metri, è andato a prendersi il terzo posto nel chilometro con il nuovo record italiano di 1:07.24, migliorando di 16 centesimi il primato nazionale che già gli apparteneva, stabilito il 5 dicembre 2021 a Salt Lake City. Un risultato dal valore storico perché solo un altro atleta italiano era rientrato nella top-3. Il riferimento è a Mirko Giacomo Nenzi che il 30 novembre del 2013 fu secondo nella tappa di Coppa del Mondo ad Astana (Kazakistan) alle spalle dell’americano Shani Davis.

Si può anche sorridere, poi, per la consistenza dimostrata dalla giovane Laura Peveri nella mass start: la 21enne è giunta quinta nella mass start a Calgary ed è entrata per la quarta volta consecutiva nella top-5 in altrettante prove in linea stagionali. Da questi dati si può capire come ci siano ottime indicazioni in vista dei prossimi impegni: gli Europei di Hamar (Norvegia), previsti dal 6 all’8 gennaio; la quinta tappa di Coppa del Mondo a Tomaszow Mazowiecki (Polonia) dal 10 al 12 febbraio.

Una considerazione rafforzata anche da quanto fatto da Andrea Giovannini, vincitore della mass start nella tappa n.3 sempre a Calgary e in testa alla classifica di Coppa del Mondo di specialità. Un Giovannini sfortunato ieri perché sarebbe stato possibile replicare il podio in Canada, non fosse stato per l’entrata ardita del coreano Seung-Hoon Lee che ha provocato la duplice caduta (la propria e dell’azzurro). Ci si prepara al 2023 in casa Italia, quindi, con fiducia.

Credit: Martin De Jong da Comunicato stampa FISG

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