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Tennis femminile, un 2022 di crescita progressiva per le azzurre. Manca però una vera top player
Solo l’anno scorso sembrava difficile immaginare una top 100 con cinque italiane, e non tutte nelle retrovie, ma ampiamente inserite all’interno del consesso più esclusivo del ranking WTA. La situazione, invece, si è felicemente evoluta per il nostro tennis femminile, e in un ordine che ben pochi avrebbero previsto un anno fa.
Numero 1, infatti, è Martina Trevisan, salita al 28° posto a fine anno grazie soprattutto alle tre settimane tra Rabat (vittoria) e Roland Garros (semifinale) che le hanno assicurato un margine tale da potersi guadagnare una zona di classifica che sa di testa di serie agli Australian Open. Per lei ci sarà necessità, soprattutto sul rosso (visto il rendimento altalenante sulle altre superfici), di compensare quanto sarà in scadenza a Parigi con una serie di risultati di buon valore, cosa che non le era riuscita nel 2021. Resta da scoprire se ci saranno queste premesse.
Dietro di lei, però, il movimento c’è. Lucia Bronzetti non si è fermata a novembre e ha continuato a cercare di guadagnare posizioni, issandosi infine al numero 54, tra l’attualmente infortunata australiana Daria Saville e la spagnola Garbiñe Muguruza. Fino a un anno e mezzo fa sarebbe stato difficile pronosticarla a queste altezze, ma ha smentito diverse previsioni. Sostanziale conferma per Jasmine Paolini, che non è riuscita a finire l’anno nelle 50, ma ha quantomeno fatto capire che se in condizione può dar fastidio anche alle migliori, quando non batterle. In ogni caso, ci fa partite dignitose e questo è un buon viatico.
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Chi, invece, dopo una sequela impressionante di guai fisici sta finalmente trovando la dimensione che meritava da un paio d’anni è Elisabetta Cocciaretto, salita di forza fino al numero 65 e in grado di fare partita pari con l’americana Coco Gauff a Guadalajara, nell’ultimo WTA 1000 dell’anno. Per lei crescita reale verso un 2023 che si preannuncia quello di un’ulteriore scalata. Restano da capire le intenzioni di Camila Giorgi, che nel 2022 ha lanciato pochissimi acuti, infortuni a parte, e da numero 1 d’Italia s’è ritrovata a essere numero 5. Cosa possa ancora dare lo sa lei, in questa che è forse la parte finale della sua carriera.
Nel complesso, c’è stata una crescita media non indifferente rispetto al 2021. Alla fine dell’anno passato la situazione era questa: Giorgi 34, Paolini 53, Trevisan 112, Sara Errani 120 (attualmente è 109, e continua con grande vigore a lottare per rientrare nelle 100), Bronzetti 148, Cocciaretto 155. Si è ampliato il buco esistente tra le prime sette (comprendendo Lucrezia Stefanini) e le altre, il qual segnale non appare incoraggiante.
Tirate le somme, si può rimarcare come, al momento, è evidente come la giocatrice da prime 20, per l’evoluzione della situazione, non ci sia. Si sta assistendo a una situazione stile Anni ’90, quando c’era del buonissimo materiale umano che, però, non riusciva a fare il grande salto. Poi, a inizio Anni 2000, Silvia Farina salì fino al numero 11, Francesca Schiavone seguì e il resto è storia anche recente. Scopriremo nel futuro se anche questa fase si evolverà in tal modo o se, invece, si rimarrà all’incirca sugli attuali livelli.
Foto: LaPresse