Senza categoria
Tennis, Lorenzo Musetti è sbocciato nel 2022. Ora serve un ultimo scatto mentale per ambire alla top10
Il 2022 del tennis italiano è stato un anno di transizione. Per Jannik Sinner e Matteo Berrettini la parola d’ordine è stata what if: entrambi hanno mostrato al mondo momenti da primissimi della classe, ma i numerosi problemi fisici da loro patiti non gli hanno permesso di poter puntare ad un grande risultato. Se Lorenzo Sonego non ha vissuto una grande stagione, lo stesso non si può dire dell’altro Lorenzo, Musetti, che si è finalmente messo sulla mappa dei grandi con gran merito.
L’allievo di Simone Tartarini si è portato a casa i primi due tornei della sua carriera, che sicuramente ricorderà. Il successo su Berrettini nella cornice del Golfo di Napoli è un’immagine suggestiva, ma lo è ancor di più forse la vittoria al 500 di Amburgo, togliendosi la soddisfazione di battere, al termine di una settimana giocata a grandi livelli, il futuro numero 1 al mondo Carlos Alcaraz. Una crescita esponenziale che lo ha portato a lambire la top 20, chiudendo al numero 23 delle classifiche mondiali.
Una scalata dovuta ad una bella evoluzione da ogni punto di vista. Quello tecnico, che lo sta portando ad essere più vicino alla riga in fase di risposta per essere più aggressivo sin dai primi scambi e a metter su un servizio più solido rispetto al passato, tutte piccole cose che lo stanno portando ad evolvere il suo stile: da giocatore tagliato perfettamente per la terra, negli ultimi mesi il ragazzo di Carrara ha evidenziato notevoli miglioramenti anche sul cemento, con i quarti al Masters1000 di Parigi-Bercy a fare da testimone.
E anche nella sfera mentale si è vista una discreta crescita. In campo Lorenzo è apparso sicuramente più maturo rispetto al 2021, stagione ‘di apprendistato’ nel circuito maggiore, rimanendo più spesso con il focus nella partita anche quando le cose non andavano per il meglio. I miglioramenti sotto questo aspetto però possono ancora arrivare: Musetti rimane un ragazzo di vent’anni, poiché se in alcuni casi non si è fatto scoraggiare, in altri è apparso ancora in difficoltà, patendo la pressione in appuntamenti casalinghi come nella semifinale di Firenze con Auger-Aliassime. I margini per salire di livello ci sono tutti: da questi fattori passa il suo 2023, per provare a puntare ad un posto tra i grandi del circuito e raggiungere in vetta la generazione degli Alcaraz, dei Sinner, degli Auger-Aliassime e dei Rune. Perché vuole essere anche lui tra questi.
Foto: LaPresse