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United Cup 2023, Lucia Bronzetti fondamentale per evitare la ‘lotteria’ doppio misto. Martina Trevisan fatica troppo sul cemento

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Ha preso il via la United Cup 2023, nuovo torneo per nazioni che ha preso il posto dell’esperimento ATP Cup, durato francamente troppo poco per essere giudicato. Il bilancio della prima giornata dell’Italia era alquanto pronosticabile: 1-1 con il Brasile dopo le prime due partite, con Lorenzo Musetti che ha fatto il suo dovere contro Felipe Meligeni Alves e Martina Trevisan andata ko con Beatriz Haddad Maia. Dalla toscana ci si aspettava qualcosa di più: non una vittoria facile, ma almeno una sfida un po’ più combattuta.

Così come successe qualche mese fa a Toronto, quando la tennista verdeoro ebbe bisogno del terzo set per imporsi nel primo turno sul cemento canadese prima di spiccare letteralmente il volo e di planare fino alla finale, poi persa, con Simona Halep (e battendo tra le altre anche la numero 1 Iga Swiatek). Insomma, il confronto fra le due pendeva nettamente dalla parte della brasiliana, ma oggi Martina non è riuscita a esprimere il suo miglior gioco, come purtroppo spesso le capita al di fuori della terra rossa: il passo fondamentale che contraddistingue le buone giocatrici e quelle che possono fare qualcosa di più.

Diventa dunque fondamentale l’altra azzurra che scenderà in campo nel singolare, Lucia Bronzetti. Per lei il 2022 rimarrà un anno memorabile, partita dal numero 148 del mondo è entrata prepotentemente in top 100 e ora bussa alle porte delle migliori 50 giocatrici del mondo, grazie anche agli ottavi di finale raggiunti al Masters1000 di Miami. Per lei una sfida da prendere con le molle, ma alla portata con Laura Pigossi, che potrebbe significare anche il punto decisivo, se Matteo Berrettini rispettasse il pronostico con Thiago Monteiro.

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Se così non dovesse andare, diventerebbe cruciale il doppio misto. Con l’Italia che al momento sembra non avere ancora le idee chiarissime, forse prendendo questo torneo come la possibilità per sperimentare. Al momento la coppia designata sembrerebbe essere quella composta da Marco Bortolotti e Camilla Rosatello: entrambi con buonissima esperienza in ambito ITF, il primo sta rilanciando con questa specialità una carriera vissuta interamente nelle retrovie, e a trentuno anni suonati non è lontanissimo dalla top 100 mondiale.

Camilla invece non è mai arrivata oltre la posizione numero 134 ed ora staziona attorno al numero 170, nonostante i 34 tornei vinti in specialità nel ‘circuito cadetto’. Entrambi partono sfavoriti rispetto ai propri avversari designati: Rafael Matos è il numero 27 al mondo e nel 2022 ha alzato cinque trofei tra cui a Bastad contro Simone Bolelli e Fabio Fognini in coppia con David Vega Hernandez, mentre Luisa Stefani è bronzo olimpico in carica nella specialità con la Pigossi e può vantare due Masters1000 in bacheca, Montreal 2021 con la canadese Gabriela Dabrowski e Guadalajara 2022 con Storm Sanders. Se la classifica la vede al momento solo numero 47 al mondo è solo a causa di un brutto infortunio patito nella semifinale degli US Open dello scorso anno che l’ha tenuta fuori causa per quasi un anno. Un incrocio dunque complicato, a cui è meglio non arrivarci se si vuole ambire al successo con il Brasile.

Foto: Photo LiveMedia/Rob Prange/DPPI – LivePhotoSport.it

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