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Volley, Kamil Rychlicki servirebbe all’Italia? La possibile coesistenza con Romanò e rapporti da gestire

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Kamil Rychlicki ha da poco preso la cittadinanza italiana e, a breve, potrebbe essere convocabile per la Nazionale. Una situazione delicata che va gestita al meglio da tutte le componenti per evitare che quella che potrebbe essere una opportunità si trasformi in un boomerang. Non sempre, infatti, gli inserimenti eccellenti hanno giocato alle varie Nazionali, basti vedere Leon nelle ultime due stagioni con la maglia della Polonia e Leal, tanto per fare un altro esempio eclatante, con quella del Brasile.

Kamil Rychlicki è da diversi anni grande protagonista in Superlega. Arrivato a Ravenna come martello ricevitore, è stato trasformato in opposto per necessità ma alla fine ha costruito la sua carriera proprio in questo ruolo, vincendo tanto a Civitanova e poi a Perugia dove ha appena conquistato il titolo di campione del mondo per club.

Un suo inserimento in Nazionale non è previsto a breve perché deve trascorrere un lasso di tempo piuttosto ampio tra la sua ultima partita con la Nazionale del Lussemburgo, nazione di cui è cittadino, e la chiamata nella nuova Nazionale, quella di Fefè De Giorgi che ha dichiarato che le porte azzurre sono aperte per tutti coloro che possono essere convocati, lasciando intendere che c’è spazio anche per quelli che possono essere chiamati “oriundi”.

Tatticamente un suo inserimento nella squadra di De Giorgi non comporterebbe problemi perché il tecnico pugliese, avendolo già allenato a Civitanova, lo conosce molto bene e potrebbe utilizzarlo al meglio per quelle che sono le sue caratteristiche tecniche. Anche dal punto di vista caratteriale l’ex lussemburghese non ha mai creato problemi. Professionista serissimo e capace di stare al suo posto.

La convivenza con Yuri Romanò, al momento titolare inamovibile nel ruolo di opposto della Nazionale azzurra, appare dunque possibile. Per Romanò, che sta dimostrando di poter giocare titolare in un top team del campionato italiano, un grande stimolo a fare ancora meglio, nella consapevolezza di avere un compagno, collega e rivale per il posto da titolare, che non concederà spazio a sotterfugi. Sulla carta l’Italia può guadagnare una validissima pedina in vista della rincorsa all’oro olimpico ma andranno valutati bene tutti gli aspetti e la certezza è che Ferdinando De Giorgi lo chiamerà solo dopo attentissime valutazioni che quest’anno, ad esempio, hannop portato alla formazione di una squadra di altissimo spessore.

Photo LiveMedia/Valerio Origo

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