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Australian Open 2023: Andy Murray ha mostrato la classe di un super campione che ha vinto 3 Slam nell’era dei giganti
Un’altra giornata amara per il tennis italiano agli Australian Open 2023. Dopo la sconfitta al super tie-break di Lorenzo Musetti, oggi è arrivata anche quella di Matteo Berrettini. Sul romano c’erano davvero enormi aspettative visto che difendeva la semifinale dello scorso anno ed il sorteggio del tabellone lo aveva anche portato lontano da Novak Djokovic e Rafael Nadal, con un possibile ottavo di finale contro Casper Ruud. Il cammino di Matteo, però, è durato pochissimo, fermato al primo turno da uno stoico Andy Murray, tornato improvvisamente il campione di un tempo, quelle capace di raggiungere proprio a Melbourne ben cinque finali.
Una sconfitta dolorosissima per Berrettini in ogni caso, visto che l’azzurro era favorito contro il britannico. Nei primi due set, che sono alla fine il vero ago della bilancia sulla sfida, Murray ha quasi dominato, sfruttando le inspiegabili incertezze del romano. L’azzurro è comunque riuscito a pareggiare i conti, vincendo terzo e quarto set ed anche nel quinto sembrava poter chiudere i conti. Il rovescio affossato sul match point resterà un incubo per Berrettini, che è poi crollato al super tie-break contro uno strepitoso Murray.
Lo scozzese ha vissuto una giornata memorabile sulla Rod Laver Arena, giocando al meglio come mai gli era accaduto negli ultimi cinque anni, condizionati dall’operazione all’anca. Murray, però, non ha mai mollato, ha accantonato l’idea del ritiro e ha proseguito a giocare nonostante l’impossibilità di tornare ad essere quel giocatore di un tempo, quello capace di vincere tre Slam nell’era dei grandissimi.
Australian Open 2023: Matteo Berrettini perde per la prima volta al 1° turno in uno Slam dal 2019
Oggi è venuto fuori quel tennista arrivato al numero uno della classifica mondiale davanti alle leggende come Federer, Nadal e Djokovic. Murray ha dato una dimostrazione di classe infinita quest’oggi contro Berrettini, di saper vincere la lotta contro il tempo e contro un fisico che sicuramente lo debilita molto e che non gli permette di restare per lungo tempo ad alto livello.
Dopo quasi cinque ore Murray ha avuto la capacità di rimanere più freddo e lucido di Berrettini, ha mostrato cosa significa essere un campione. Nel super tie-break è stato semplicemente perfetto e quando si gioca così anche la fortuna ti aiuta giustamente, come quel rovescio sul nastro per chiude l’incontro. Il tennis italiano oggi piange e si dispera, mentre quello mondiale, anche se forse per un solo giorno, ha riscoperto nuovamente la grandezza prima di tutto dell’uomo e poi anche del tennista Andy Murray.
Foto: LaPresse