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Tennis
Australian Open 2023, Andy Murray: “Oggi non ero al 100%, dormire poco non mi ha aiutato”
Si ferma ai sedicesimi di finale l’avventura di Andy Murray agli Australian Open 2023. Dopo i grandissimi successi contro l’italiano Matteo Berrettini (testa di serie n.13) e il padrone di casa Thanasi Kokkinakis, entrambi arrivati al quinto parziale, il britannico ha perso oggi in quattro set (6-1 6-7 6-3 6-4) contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut (n.24 del seeding) e ha dovuto dunque salutare il primo Slam della stagione.
Poco dopo l’incontro odierno, Murray si è presentato in conferenza stampa e ha subito raccontato ciò che ha fatto dopo il match di secondo turno contro Kokkinakis (incontro terminato alle 4 di notte): “Ho dormito dalle 6 alle 9 del mattino e chiaramente non è stato abbastanza. Poi sono venuto qui. Avevo sette o otto vesciche che ho dovuto incerottare. Dovevo svegliarmi la mattina per avere il tempo di sistemare questi problemini. I miei piedi non stavano bene, ma le mie gambe invece hanno risposto bene allo sforzo. Oggi ho avuto dolori alla parte bassa della schiena che mi hanno dato fastidio al servizio”.
L’ex numero uno al mondo ha poi proseguito dicendo: “In questo momento ho tante emozioni contrastanti. Mi sento come se avessi dato tutto quello che avevo in questo torneo, quindi ne sono orgoglioso. Questo è quello che ho potuto fare, non puoi controllare sempre il risultato e non puoi controllare come stai giocando. Posso invece controllare lo sforzo e l’impegno che ci metto e in queste tre partite ho dato tutto quello che avevo. Sono molto orgoglioso di questo. Sono anche deluso perché stavo giocando molto bene all’inizio di quest’anno e speravo di fare una corsa più lunga e so che sarei potuto andare anche più avanti in questo torneo”.
Il classe 1987 spera di poter continuare su questa strada: “Non so ancora esattamente quando la mia carriera finirà, ma mi piacerebbe giocare sempre così contro i grandi giocatori nei grandi tornei. In questi anni ci sono stati dei momenti in cui non avevo buone sensazioni e non ho giocato bene. I sacrifici che ho fatto mi hanno permesso di superare questi momenti e tornare a giocare ad alto livello. Mi sono sentito bene per il modo in cui ho giocato ed è divertente per me arrivare a questi grandi tornei sapendo di poter far bene. Penso di poter fare di più di un terzo turno Slam, dipende anche dai sorteggi che avrò. Se avessi giocato a questo livello anche l’anno scorso, non sarei stato tra il 50 e il 60 del mondo. Sta a me salire ancora e continuare a giocare così”.
Non è poi mancata una critica sull’organizzazione del torneo: “Finire alle 4 del mattino non fa bene ai giocatori per i tempi di recupero e per il sonno. Basterebbero piccoli cambiamenti: agli Us Open giocano solo due match in sessione diurna, in questo modo la sessione serale comincia in orario e non si inizia troppo tardi. Si potrebbero anticipare le sessioni serali e farle iniziare intorno alle 18/18.30. Quelle poche ore sono determinanti per non finire troppo tardi e per favorire il recupero dei giocatori”.
Ora testa ai prossimi impegni: “Il prossimo torneo al quale prenderò parte sarà Rotterdam e poi giocherò a Dubai. Il mio corpo sicuramente ha sostenuto uno sforzo notevole negli scorsi giorni, ma a Rotterdam giocherò fra tre settimane, quindi avrò un tempo sufficiente per riprendermi”.
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Foto: LaPresse