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Australian Open 2023, Andy Murray vince in rimonta una epica maratona di quasi 6 ore con Kokkinakis!
Indomabile a dir poco. Una partita lunghissima quella tra Andy Murray e Thanasi Kokkinakis, che ha tenuto il pubblico dell’Australian Open incollato sulle poltroncine della Margaret Court Arena fino a oltre le quattro del mattino. Ad uscirne vincitore è l’ex Fab Four, alla partita più lunga dell’intera carriera: cinque ore e quarantacinque minuti per avere la meglio sul beniamino di casa per 4-6 6-7 7-6 6-3 7-5, dopo essere stato anche a due punti della sconfitta quando era sotto due set a zero.
Le prime due ore e mezza di gioco parlano di una partita che si svolge sui binari della normalità. Certo, combattuta, ma con Kokkinakis che sembra avere qualcosina in più rispetto al suo avversario grazie anche ad ottime percentuali al servizio. L’australiano si porta a casa la prima frazione, sa soffrire nella seconda e se lo porta a casa al tie-break; il terzo set sembra una semplice formalità, soprattutto quando sale sul 5-2 con la possibilità di servire per il match. Non è ancora l’una di notte, si è fatto tardi per Thanasi che sta per avere la meglio su un avversario tignoso, ma c’è una giornata intera per poter recuperare. In verità, non siamo nemmeno all’inizio.
Perché entra in gioco il carattere leonino, da campione quale è, di Andy Murray. Anzi, di Sir Andy Murray, che non si arrende nemmeno quando le sue possibilità sono prossime allo zero. Arriva il break in suo favore, in qualche modo trova le energie per portarsi al tie-break e vincerlo. Sembra solo un intoppo per Kokkinakis, ma invece è un tarlo che si insinua nel cervello dell’oceanico, che via via perde sempre più certezze. Mentre quelle del tre volte vincitore Slam si moltiplicano, non per niente prima di oggi aveva rimontato per dieci volte da sotto due set a zero. E l’undicesima sinfonia arriva: quarta frazione vinta per 6-3, si va al quinto che meriterebbe il super tie-break ma Kokkinakis crolla prima del tempo, concedendo il break decisivo nell’undicesimo gioco per poi perdere definitivamente la partita, uscendo dal campo con una faccia alquanto sbigottita.
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Sono 388 gli scambi giocati in queste cinque ore e quarantacinque minuti di partita, con Murray che vince solo quattro punti in più (196-192). Non bastano all’australiano i 102 vincenti a fronte dei 67 errori non forzati oltre a 37 aces, anche perché concede ben 22 palle break nel corso di tutta la partita. Per il britannico, in campo già oltre dieci ore contando anche il successo su Matteo Berrettini, c’è Roberto Bautista Agut al terzo turno.
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Foto: LaPresse