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Australian Open 2023: Djokovic-Nadal vs Alcaraz-Rune. Mai come questa volta sarà vecchia contro nuova generazione: e gli italiani?
Il 2023 tennistico è già cominciato tra United Cup e i tornei ATP di Adelaide e Pune. Competizioni importanti, ma che servono soprattutto ai giocatori per arrivare nella forma migliore al 16 gennaio, data di quando scatteranno gli Australian Open. Il primo Slam dell’anno è ormai alle porte e mai come in questa edizione nel torneo maschile ci sarà un vero e proprio scontro generazionale, con tanti protagonisti della vecchia e nuova generazione.
Con l’addio di Roger Federer ed un Andy Murray ormai poco competitivo, dei Fab Four sono rimasti solamente Novak Djokovic e Rafael Nadal. Il serbo e lo spagnolo rappresentano dunque la generazione che ha posto il tennis in cima all’olimpo dello sport mondiale e sono assolutamente ancora tra i favoriti per la conquista del torneo. Nadal si presenta da campione uscente e, nonostante le recenti sconfitte con Norrie e De Minaur, non si può davvero mai scommettere contro lo spagnolo; mentre Djokovic fa ritorno in Australia dopo le vicende dell’anno passato e si sa che Melbourne è praticamente una seconda casa per il serbo, che vuole entrare nella storia del torneo, diventando il primo giocatore di sempre a vincere il titolo per dieci volte.
Sarà anche probabilmente il primo Slam da numero uno del mondo per Carlos Alcaraz e lo spagnolo è il rappresentante perfetto di quella nuova generazione che è pronta ad insidiarsi a capo del tennis mondiale. Alcaraz si è già messo in bacheca uno US Open e vuole proseguire sulla scia di un 2022 semplicemente fantastico e che lo ha portato ad essere considerato un futuro dominatore di questo sport.
Non solo Alcaraz, ma il 2022 è stato anche l’anno della consacrazione di un altro ottimo rappresentante della New Generation, Holger Rune. Il danese ha grandissime qualità, ma probabilmente non ha ancora quella continuità che ha raggiunto lo spagnolo. Un carattere decisamente fumantino quello di Rune, che avrà comunque il difficile compito di sapersi confermare e la partenza con sconfitta ad Adelaide contro Nishioka non è certamente il punto di partenza sperato.
Della nuova generazione fanno parte anche due italiani, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. C’è sicuramente grande attesa in casa Italia per questo primo Slam dell’anno dopo un 2022 vissuto a corrente alternata, tra continui alti e bassi. L’altoatesino ha giocato bene nei quattro Major, ma gli è sempre mancato l’acuto importante, mentre il toscano si trova a vivere il suo primo Slam da giocatore ormai pronto a fare il definitivo salto di qualità per entrare tra i primi dieci del mondo. Il tutto senza dimenticare Matteo Berrettini, che vuole dimenticare un anno passato con troppi problemi fisici e che sui campi di Melbourne può davvero essere un avversario ostico per chiunque.
Berrettini può inserirsi in mezzo alle due generazioni, proprio come fanno i vari Casper Ruud e Daniil Medvedev. Il norvegese ha fatto finale a Parigi e New York, arrivando anche all’ultimo atto delle ATP Finals di Torino. Risultati che non possono non proiettarlo tra i favoriti anche in Australia. Il russo invece torna a Melbourne dopo l’incredibile sconfitta nella finale della passata stagione, un ko che ha un po’ segnato tutto l’anno di Medvedev, che punta a riprendersi anche il trono del ranking ATP.
FOTO: LaPresse