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Tennis
Australian Open 2023, è un super tie-break pazzo: Andrey Rublev avanza ai quarti su Holger Rune
Match folli a Melbourne con finali thriller. Non si pretendeva altro da una sfida tra Andrey Rublev ed Holger Rune, due giocatori e caratteri alquanto particolari nel circuito tennistico; a volare ai quarti di finale dell’Australian Open è il russo, che si porta a casa il match con il punteggio di 6-3 3-6 6-3 4-6 7-6 in tre ore e quaranta minuti e aspetta il vincitore del match tra Alex De Minaur e Novak Djokovic.
La partita è una continua disfida di palle break. In effetti è un match rapido, veloce, in cui nessuno dei due riesce a prendere pienamente il controllo della partita. Basta soltanto un dato, quello temporale: si arriva al quinto e decisivo set dopo poco più di due ore e mezza, fra tanto talento, errori grossolani e piccole follie. Visti anche i protagonisti in campo, non l’emblema della continuità tennistica, c’era anche da aspettarselo.
La quinta frazione invece diventa una di quelle da raccontare ai propri nipotini, perché la normalità viene presa e cestinata completamente. Rune va all’arrembaggio nel terzo gioco intuendo che il suo avversario fa fatica da fondo e strappa il break con una chiusura a rete e una risposta aggressiva. Dal 3-1 il danese conduce senza problemi, sembra fatta quando va a servire per chiudere la partita ma si spara sui piedi: errori su errori e Rublev resta in corsa con il break a 0. Poco male per il danese, che si procura due match point nel dodicesimo gioco, ma il russo è glaciale nell’annullarle: si va al super tie-break.
Che in un primo momento, vede la freschezza atletica di Rune avere la meglio. Il danese attacca senza mezzi termini sul servizio di Rublev e si prende immediatamente due minibreak, volando sul 5-0. Sembra finita, ma oramai abbiamo imparato che questa partita non può finire normalmente. Le certezze del vincitore di Parigi-Bercy evaporano e Rublev completa una rincorsa matta e disperata procurandosi un match point, annullato con un gran passante di rovescio lungolinea del danese. Per una partita pazza, il finale non può che essere pazzo: Rune difende un secondo match point al servizio, la risposta del russo si infrange sul nastro per morire nella metà campo avversaria.
Alla fine paga un atteggiamento più accorto di Rublev nei momenti chiave, che viene supportato oltremodo dal servizio: sono 22 gli ace che si porta a casa (4 doppi falli), anche se la resa con la seconda non è delle migliori (25/53). Il russo è però anche più preciso,, con 58 vincenti e 37 non forzati: un’enormità rispetto al 44-60 (e i 12 doppi falli) del danese, che torna a casa conscio di dover fare ancora un passo in più per essere davvero a livello dei migliori.
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Foto: LaPresse