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Australian Open 2023, Fabio Fognini in campo solo per onor di firma nel finale di match con Kokkinakis: avanza l’australiano
Sei scambi. È quanto dura l’appendice di partita (dopo l’odissea di ieri) tra Fabio Fognini e Thanasi Kokkinakis, con il ligure che non riesce in una missione praticamente impossibile: sotto di due set e di un break e con due palle per il 5-2 da dover annullare, l’azzurro guadagna soltanto il primo punto per poi soccombere con il risultato finale di 6-1 6-2 6-2 in un ambiente surreale, con i due che hanno atteso per ore per poi giocare in pratica per soli tre minuti.
Era effettivamente una situazione alquanto disperata per Fabio, e a dirla tutta non ci credeva nemmeno lui. Lo si vede dall’atteggiamento del corpo da fondo, non è pimpante e carico sulle gambe, è in campo soltanto perché deve esserci, per concludere una partita che oramai vede come già persa, e quando giochi con un atteggiamento simile le cose non possono andare in altra maniera.
Il primo scambio è proprio di Fognini, che con un drittone da fondo costringe l’australiano all’errore annullando la prima palla break. Ma è soltanto un miraggio, poiché nel punto successivo manda la palla in rete con lo stesso fondamentale, con Kokkinakis che va a servire per il match. Il game successivo è surreale, con Fabio che nemmeno ci prova: game a zero e partita in ghiaccio.
Andando ad analizzare un po’ le statistiche complessive della partita, Fognini sbaglia tanto, tantissimo rispetto a quanto ci ha abituato in passato, con un saldo vincenti/non forzati negativo: 20-25 il computo totale rispetto al 26-15 del suo avversario. E poi il servizio non lo ha aiutato: 57% di resa con la prima, 35% con la seconda e 11 palle break offerte a Kokkinakis, che ha dominato in lungo e in largo già ieri.
Foto: LaPresse