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Australian Open 2023, il padre di Djokovic beccato a sventolare bandiere filorusse a Melbourne Park
Novak Djokovic ha vinto gli Australian Open in ben nove occasioni ed è ampiamente il favorito per vincere l’edizione 2023 e, quindi, raggiungere la doppia cifra. Un traguardo clamoroso a livello di tornei del Grande Slam, riuscito nella storia del tennis solamente a Rafa Nadal (con 13) al Roland Garros. Un feeling davvero particolare per il serbo con il torneo di Melbourne che, tuttavia, si ferma solamente ai campi di cemento dove si gioca. Al di fuori, per un motivo o per un altro, si procede sul concetto di “odio e amore”.
Come non ricordare le clamorose polemiche di un anno fa, con la “cacciata” dell’ex numero 1 del mondo dall’Australia per il ben noto caso della sua non-vaccinazione contro il Covid-19, fino alla non trascurabile fetta di pubblico che, in ogni match, gli riserva fischi assortiti per sottolineare un rapporto non certo idilliaco tra le due parti. Ma, come se non bastasse, l’ultimo capitolo di questa “saga”, lo ha messo a segno, suo malgrado, il padre di Nole.
Srdjan Djokovic, padre del giocatore nativo di Belgrado, infatti, è stato “beccato” dalle telecamere mentre sventola bandiere filorusse assieme ai tifosi a Melbourne Park. Dopo la nettissima vittoria del figlio nei quarti di finale nel match contro il russo Andrey Rublev, un gruppo di spettatori ha srotolato bandiere russe, tra cui una con il volto del presidente Vladimir Putin, intonando anche slogan politici.
Un fatto che non è certo passato inosservato, tanto che la Federazione australiana di tennis ha reso noto che: “Quattro persone hanno esposto bandiere e simboli inappropriati e hanno minacciato le guardie di sicurezza al Melbourne Park prima di essere cacciate dalla polizia”. L’ambasciatore dell’Ucraina a Canberra, Vasyl Myroshnychenko, ha rincarato la dose. “Tra le bandiere serbe ci sono: una bandiera russa, Putin, il simbolo Z, la cosiddetta bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk. È davvero vergognoso”.
Foto: LaPresse