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Australian Open 2023, il rebus Camila Giorgi. Non gioca dagli US Open, classifica peggiorata e vicende extra-sportive da gestire

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Un momento molto complicato per Camila Giorgi. La 31enne marchigiana si avvicina agli Australian Open 2023 tra tanti dubbi e non pochi pensieri riguardanti vicende extra-agonistiche. Alla fine della fiera, Camila ha disputato, dopo gli US Open, solo l’incontro del 9 gennaio 2023 contro la rumena Sorana Cirstea, primo turno delle qualificazioni del torneo di Adelaide 2. E’ arrivata una sconfitta per 5-7 6-4 6-0.

Un match che ha dato conferma dello stato psicofisico precario dell’azzurra, molto condizionata da problemi al polso e al gomito nell’ultimo periodo. Ora come ora Giorgi è n.69 del mondo, ma rischia di perdere ulteriori posizioni se la tendenza dovesse confermarsi in vista del Major di Melbourne, considerando piuttosto alta la possibilità di pescare una rivale impegnativa nel sorteggio.

E’ evidente che anche la questione personale stia incidendo. Come è noto, la giocatrice è indagata per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, per la richiesta di avere false attestazioni di tutti i vaccini obbligatori. Le ultime esternazioni di Daniela Grillone, medico accusata di avere finto di vaccinare diversi pazienti contro il Covid-19 per assicurare così falsi green pass, rischiano di mettere in situazione molto compromettente Camila.

La famiglia Giorgi è in cura da molto tempo presso di me… in particolare Camila soffriva del cosiddetto “gomito del tennista” […]. Poco prima dell’inizio dell’estate, Camila era venuta chiedendo la possibilità di ottenere delle false attestazioni di tutti i vaccini obbligatori, nonché del vaccino Covid. […] Posso confermare con assoluta certezza che nessuno dei vaccini nei confronti della famiglia Giorgi sono stati effettivamente somministrati. In quel caso non ho ricevuto alcun pagamento“, le parole del medico (fonte: Corriere del Veneto). Come andrà a finire? Lo scopriremo, ma di sicuro c’è che non poche nubi all’orizzonte ci sono per la nostra portacolori.

Foto: LaPresse

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