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Australian Open 2023: il tabellone di Matteo Berrettini. Esordio stellare con Andy Murray, poi (forse) Fognini con vista su Ruud agli ottavi
Si erano trovati prima l’uno di fronte all’altro in estate, nella finale di Stoccarda. Poi si erano incontrati di nuovo sull’Arthur Ashe Stadium, nel terzo turno degli US Open. E ancora si erano rivisti dalla stessa parte in Laver Cup, giocando assieme in doppio. Ora, in una specie di loop infinito, Matteo Berrettini e Andy Murray condivideranno di nuovo il campo insieme. Australian Open 2023: è quello tra loro due il primo turno di maggior prestigio nell’intero tabellone, ed è un grandissimo peccato per entrambi, perché chiunque uscirà di scena sa che, altrimenti, avrebbe potuto fare molto di più nel torneo.
Murray con gli Australian Open ha un legame bello e insieme sfortunato: cinque finali, tutte perse, una contro Roger Federer e tutte le altre al cospetto di Novak Djokovic. Qui, nel 2019, pareva aver detto addio alla sua parabola agonistica, prima di scoprire che, in fondo, anche dopo l’operazione all’anca c’era la possibilità di tornare. Ed è tornato lo scozzese, potendo dare spesso fastidio anche ai migliori. Inevitabile una collocazione importante di un simile match in quello che sarà il martedì di Melbourne.
Dovesse superare l’ostacolo, decisamente ostico, chiamato Murray, per Berrettini la strada potrebbe offrirgli un altro confronto particolare. Da una parte c’è la possibilità dell’australiano Thanasi Kokkinakis, che però non ha brillato come nel 2022 nei tornei precedenti, e dall’altra Fabio Fognini. Il romano e l’aussie non si sono mai incontrati a livello professionistico, pur essendo distanti appena otto giorni per data di nascita (2 aprile 1996 l’uno, 10 aprile l’altro). Con il ligure, invece, è 1-1, ma l’ultima sfida l’ha vinta il numero 1 d’Italia a Madrid nel 2021. Insieme hanno diviso il doppio decisivo di semifinale in Coppa Davis, o meglio della versione che, a Kosmos ormai non più presente, sembra destinata al canto del cigno nel 2023.
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Tutto lascia pensare che al terzo turno ci sarà lo spagnolo Roberto Bautista Agut dall’altra parte della rete. Tra i due il bilancio dice 4-1 Berrettini, e mai il vincitore ha lasciato allo sconfitto un set. A due anni fa risale l’ultima volta tra i due, con la vittoria del romano in ATP Cup. La vera prospettiva, però, riguarda gli ottavi, e la rivincita più reale possibile con il norvegese Casper Ruud. Il numero 2 del mondo non dovrebbe avere particolari problemi a giungere alla seconda settimana, ed è anche una specie di “cliente fisso” dell’azzurro, dati i sette confronti tra di loro (conduce Ruud 3-4). Le ultime impressioni di United Cup fanno ben sperare, ma un conto è la United Cup e un altro, chiaramente, è lo Slam.
Volendo andare avanti, questo sarebbe teoricamente il quarto di finale di Alexander Zverev, ma è estremamente improbabile che il tedesco possa arrivarci considerato come arriva a Melbourne. La palma di favorito in questo senso, dunque, passa a Taylor Fritz, e con l’americano Berrettini non ha bei ricordi recenti in virtù dei due tie-break di United Cup. In verità, ci ha sempre perso: rimane da capire se l’evoluzione tennistica del californiano sia realmente giunta al punto di svolta che si è potuto vedere un anno fa. Poi, nello spot di semifinale, ci sarebbe Novak Djokovic, ma al serbo prima bisogna arrivarci e poi, ovviamente, ci si può pensare. Una cosa è certa: proprio il penultimo atto è ciò che difende il numero 1 tricolore, vista la cavalcata fermata solo da Rafael Nadal un anno fa.
Foto: LaPresse