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Australian Open 2023: Jannik Sinner e le due domande cruciali a cui dovrà rispondere

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Gli Australian Open 2023 si stagliano all’orizzonte come un possibile bivio per la carriera di Jannik Sinner. Il primo Slam stagionale chiaramente non sarà decisivo e non andrà di certo considerato come un’ultima spiaggia. Tuttavia servirà da termometro per definire le reali ambizioni dell’italiano nel breve e medio periodo.

L’INCOGNITA PRINCIPALE: IL FISICO

Jannik Sinner dovrà in primo luogo dimostrare di poter reggere fisicamente tanti incontri ad altissimo livello ravvicinati. Se i primi due turni appaiono oggettivamente alla portata (prima con il britannico Kyle Edmund, reduce da un infortunio e già battuto dall’azzurro ad Adelaide 1; a seguire uno tra il francese Barrere e l’argentino Etcheverry), già dal 3° il livello dovrà giocoforza alzarsi: l’auspicio è che possa andare in scena l’atteso derby contro Lorenzo Musetti.

Sinner riuscirà a disputare un torneo per intero senza alcun acciacco? Riuscirà a recuperare bene anche a seguito di lunghe maratone, magari di 5 set? In passato negli Slam si è sempre trovato a suo agio, perché il giorno di riposo tra un match e l’altro gli ha giovato (è questa la grande differenza rispetto ai Masters1000). L’avvio di stagione con il ritiro per un problema all’anca destra ad Adelaide non lascia di certo dormire sonni tranquilli. Toccherà all’altoatesino fugare tutti i dubbi legati ad un fisico che rappresenta la condicio sine qua non per prefissarsi realmente traguardi di prestigio.

ALCUNI CONTI IN SOSPESO DA REGOLARE

Il tabellone offre l’occasione di regolare alcuni conti in sospeso. Se Jannik Sinner dovesse approdare agli ottavi, con ogni probabilità si ritroverebbe di fronte la testa di serie n.3, ovvero il greco Stefanos Tsitsipas. Si tratterebbe della rivincita dei quarti di finale della passata edizione, quando l’ellenico rifilò una severa lezione all’italiano, imponendosi senza discussioni per 6-3, 6-4, 6-2. Fu proprio quello il match che portò alla frattura definitiva tra Sinner e l’allenatore di allora Riccardo Piatti, con tutti i cambiamenti tecnici che ne sono seguiti nei mesi successivi. Tsitsipas è in vantaggio 4-1 nei precedenti e può definirsi una vera bestia nera per il nostro portacolori. Ecco perché una nuova sfida tra i due sarebbe un indicatore interessante per comprendere se il classe 2001 ha realmente compiuto dei passi avanti dal punto di vista tecnico e mentale.

Nel successivo (e ad oggi puramente ipotetico) quarto di finale, Sinner potrebbe affrontare il canadese Felix Auger-Aliassime. Anche in questo caso i due precedenti, entrambi legati al 2022, fanno malissimo. Prima il secco 1-6, 2-6 nel Masters1000 di Madrid, poi il 6-2, 6-7, 1-6 agli ottavi del Masters1000 di Cincinnati, quando l’italiano mollò completamente di testa nel corso del terzo e decisivo parziale.

Insomma, gli Australian Open 2023 pongono due quesiti non da poco per Jannik Sinner. Il suo fisico è pronto per fare tanta strada in uno Slam? Ha raggiunto un livello di gioco tale per sfidare alla pari, e magari battere, avversari che in passato gli si sono rivelati superiori? Le risposte avranno chiaramente un peso specifico importante per il prosieguo della stagione, definendo se sarà necessario accrescere o ridimensionare l’asticella degli obiettivi.

Foto: Lapresse

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