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Australian Open 2023, Jannik Sinner sogna la rimonta, poi cede a Tsitsipas in 5 set dopo 4 ore di lotta

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Jannik Sinner

Ci ha provato Jannik Sinner, ma anche stavolta la maledizione di Stefanos Tsitsipas si è abbattuta. Si ferma agli ottavi di finale l’avventura dell’altoatesino (n.16 del mondo) agli Australian Open 2023. Un match molto diverso da quello dell’anno scorso, quando Tsitsipas non aveva mai dato chance all’azzurro, ma alla fine la vittoria è stata ancora sua.

In questo caso, è stato un match molto equilibrato che si deciso al quinto set e ha sorriso al greco (n.4 del mondo) perché supportato da una grande prestazione al servizio che, nel caso specifico, ha fatto la differenza una volta giunti in quel parziale. Sullo score di 6-4 6-4 3-6 4-6 6-3 l’ellenico prosegue la sua avventura e se la vedrà nei quarti di finale contro il ceco Jiri Lehecka (n.71 del mondo), a segno molto a sorpresa contro il canadese Felix Auger-Aliassime (n.7 ATP).

Nel primo set l’avvio è negativo per Sinner: molto contratto e tantissimi errori. Tsitsipas va avanti di un break subito, ma non entusiasma con i colpi al rimbalzo, al punto che Jannik ha quattro chance per l’immediato contro-break. Occasione sfumata, ma concretizzata poi nell’ottavo gioco con alcuni colpi di pregevole fattura. La battuta, però, non supporta il nostro portacolori e ancora una volta la chance di “break” viene sfruttata dall’ellenico, che archivia la pratica sul 6-4.

Nel secondo set si ripete un po’ lo stesso canovaccio: l’ellenico va avanti di un break nel terzo game, ma poi c’è il recupero dell’altoatesino nel quarto. Ancora una volta, però, nella fase calda il supporto del servizio fa la differenza tra i due: Sinner cede malamente a zero il suo turno in battuta e nel decimo non sfrutta una palla del contro-break anche per meriti dell’ellenico. Conclusione: 6-4.

Nel terzo set la partita si fa ancora più interessante perché il rendimento atletico del greco cala e c’è meno forza nei suoi colpi. Sinner, invece, sembra averne di più, ma pecca in termini di concretezza alla voce “palla break sfruttate”, come accaduto nel secondo gioco con quattro chance non sfruttate. Fortunatamente, l’azzurro si sblocca nel quarto e salva una pericolosa opportunità del contro-break nel quinto gioco. Jannik sembra avere il gioco in mano e nei fatti si costruisce diverse occasioni per chiudere la frazione in proprio favore: tre nell’ottavo gioco e poi a zero conclude sul 6-3.

Nel quarto set Tsitsipas è in evidente difficoltà e il break del terzo gioco parla chiaro. Fatica a costruire in manovra l’ellenico e Jannik, giustamente, spinge lungo la diagonale di rovescio, raccogliendo non pochi punti e avendo tre palle break nel quinto gioco e tre nel settimo. Poca concretezza nell’altoatesino che comunque riesce a conquistare il parziale sul 6-4.

Nel quinto set il greco ritrova grande efficacia alla battuta e il rendimento con la prima è molto importante. Sinner, invece, non è a quel livello e prima salva tre palle break nel quarto gioco e poi concede il break nel sesto. Uno strappo decisivo ai fini del confronto, terminato sul 6-3. Leggendo le statistiche, numero di ace simile tra i due con 12 per Tsitsipas e 11 per Jannik, ma in una sfida decisa su pochi punti il 92% delle prime di servizio messe da Stefanos nel quinto parziale rispetto al 58% di Sinner ha fatto una grande differenza. Nel rapporto vincenti/errori non forzati, l’azzurro ha ottenuto un valore di 54/54, mentre l’ellenico di 48/55, e l’altro numero importante riguarda appunto quello delle occasioni sfruttate: 4/26 i break point sfruttati, rispetto al 5/11 dell’avversario sono fattori pesanti in negativo.

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Foto: LaPresse

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