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Australian Open 2023, Jessica Pegula piega Barbora Krejčíková e accede ai quarti di finale

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Jessica Pegula

Pronostici rispettati. L’americana Jessica Pegula (n.3 del mondo) si è imposta contro la ceca Barbora Krejčíková (n.23 WTA) nel confronto valido per gli ottavi di finale degli Australian Open 2023. Sul cemento di Melbourne, la statunitense ha dato conferma di quanto si pensasse alla vigilia di questo incontro, regolando la propria avversaria con il punteggio di 7-5 6-2. La 28enne nativa di Buffalo approda ai quarti di finale e se la vedrà contro la vincente dell’incontro tra la cinese Zhu e la bielorussa Vika Azarenka.

Nel primo set i primi quattro game sono di studio, ma Pegula aumenta la sua pericolosità dal quinto game in avanti. Grande potenza dell’americana nei colpi a rimbalzo, specialmente con il dritto, e le cinque palle break annullate dalla ceca lo stanno a dimostrare. Krejčíková non può nulla, infatti, nel settimo game quando, senza concedere alcun punto, Pegula si abbatte con tutta la propria prepotenza fisica e tecnica.

Sembra tutto confezionato per la chiusura, ma la ceca è abilissima a sfruttare un passaggio a vuoto dell’americana, annullando prima due set-point nel nono gioco e poi strappandole il servizio nel decimo. La statunitense, però, non si lascia troppo condizionare e riprende a tessere la sua tela. Nonostante i grandi sforzi dell’avversaria (quattro palle break annullate), nell’undicesimo game va nuovamente in fuga. Sul 7-5 cala il sipario.

Nel secondo set, dopo i primi “scambi di cortesie”, la tennista degli States alza il livello del proprio gioco e dal terzo game in poi è un assolo. Krejčíková viene letteralmente investita dai colpi dell’avversaria: la profondità è l’arma principale dell’americana che sul 6-2 fa calare il sipario. Leggendo le statistiche, colpisce il 64% di efficienza in risposta della statunitense, rispetto alla seconda di servizio della ceca, mettendo insieme 20 vincenti e commettendo 19 errori non forzati, rispetto ai 36 della rivale, decisamente più fallosa.

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Foto: LaPresse

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