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Australian Open 2023, la pioggia sconvolge il programma: quali match sono stati rinviati a domani. Coinvolte anche le azzurre

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Dopo il caldo, la pioggia. Giornata ad alti livelli di pazzia meteorologica agli Australian Open 2023: prima tre ore di stop per l’applicazione delle norme legate all’eccesso di calura nel pomeriggio, poi la discesa di acqua in quantità torrenziali hanno causato grandi ritardi nella giornata. E, nel finale, anche qualche rinvio a domani.

Coinvolti soprattutto i match femminili, anche quelli programmati come terzi sui vari campi. Debutteranno domani, dunque, sia Lucia Bronzetti che Lucrezia Stefanini, rispettivamente opposte alle tedesche Laura Siegemund e Tatjana Maria. Ma non sono i soli due confronti rimandati.

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La voce “rescheduled”, nel programma odierno a Melbourne, coinvolge anche altre sfide: il derby russo tra Daria Kasatkina e Varvara Gracheva (KIA Arena), Beatriz Haddad Maia (Brasile)-Nuria Parrizas Diaz (Spagna) sul Campo 3, Alison Riske-Amritraj (USA)-Marketa Vondrousova (Repubblica Ceca) sul Campo 8, Sloane Stephens (USA)-Anastasia Potapova (Russia) sul Campo 8, Irina-Camelia Begu (Romania)-Elizabeth Mandlik (USA) sul Campo 14. Cancellata in un secondo momento Denis Kudla (USA)-Roman Safiullin (Russia). Diverso il caso del derby francese Richard Gasquet-Ugo Humbert, fermato sull’1-2 per il secondo e palla del 2-2 per il primo, al servizio, ai vantaggi e, a questo punto, unico match sospeso che non prosegue oggi. Novak Djokovic sorride, perché il suo avversario giocherà domani, chiunque vinca tra il francese Enzo Couacaud e il boliviano Hugo Dellien.

Più tardi ancora, però, accade una cosa abbastanza curiosa: Riske e Vondrousova vengono tolte dallos tatus di “rescheduled” e scendono in campo, per ragioni che è impossibile scoprire, ma che possono avere a che fare con la volontà delle due di giocare oggi.

Si fa di tutto per salvare quanti più confronti maschili possibili, dato che sono al meglio dei 3 set su 5, con tutte le conseguenze del caso. Se però la pioggia dovesse proseguire, a quel punto ci sarebbe una problematica ulteriore per l’organizzazione su due fronti. Uno è quello della programmazione e l’altro, naturalmente, si lega più all’equità competitiva: due 3 su 5 con un giorno di riposo sono spesso ben diversi da due senza.

Foto: LaPresse

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