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Australian Open 2023: Lorenzo Musetti va capito e non processato. Anche questa scoppola sarà utile

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Non si perde mai. O si vince o si impara“. Dovrà seguire quanto detto da Nelson Mandela Lorenzo Musetti al termine di questa dolorosa uscita di scena al primo turno degli Australian Open 2023. Per la prima volta testa di serie in questo torneo (n.17), il carrarino si presentava con ben altre ambizioni, sicuramente tra queste c’era il tabù da sfatare in fatto di turno superato nel Major.

Purtroppo, questo obiettivo non è stato centrato e la sconfitta contro Lloyd Harris per 6-4 6-1 6-7 (0) 2-6 7-6 (4) in 3 ore e 52 minuti di partita, ha posto l’accento sui difetti del ragazzo, ora non pronto per spiccare il volo in tornei di queste caratteristiche. Sicuramente l’avvicinamento non è stato dei migliori con il problema alla spalla destra che non ha permesso al toscano di allenarsi come avrebbe voluto e dovuto.

Parlandone con Simone Tartarini, solo un paio di giorni fa Musetti ha iniziato a scambiare a velocità ridotta e, per onestà intellettuale, si è visto come soprattutto nei primi due set, oltre che un atteggiamento non focalizzato, l’azzurro mancasse della necessaria mobilità, aspetto nel quale spesso eccelle. La United Cup, oltre che la problematica alla spalla menzionata, non è stata ideale in generale per trovare il ritmo partita, dal momento che Lorenzo in quasi tutti i casi, tranne quello di Frances Tiafoe contro cui poi si è ritirato, ha giocato opposto a dei tennisti di livello molto inferiore.

Sono tante, dunque, le riflessioni perché il campo ha emesso un giudizio negativo. Una bocciatura che però non ha il sapore di condanna per Musetti, dal momento che ci si trova a inizio stagione e con tutto un 2023 da programmare. Stando a quanto sappiamo, lo vedremo in azione nei tornei sulla terra sudamericana e su una superficie a lui più congeniale potrebbe fare la differenza come sa. Servirà appunto tanta dedizione nel lavoro e soprattutto stare sia di mente che di corpo bene perché nel tennis, come in tutte le cose, non si inventa nulla.

Foto: Lapresse

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